OGGI "IL CURIOSONE" VI PORTA IN UNA FANTASTICA PIAZZA DEL TORINESE OVVERO QUELLA DI MONDOVI, VI CONSIGLIAMO VIVAMENTE DI NON PERDERE QUESTA BELLISSIMA PUNTATA.
"E al vago declivio il dolce Mondovì ridente…”
Così il poeta Carducci nella sua poesia “Piemonte” nomina questa città e in poche parole ne spiega la bellezza della sua posizione.Circondata dalle Alpi Marittime si estende su un territorio ricco di bellezze naturali e storiche.La parte più antica è la collina di Piazza (559 m) che domina sulla città bassa estesa lungo le rive del fiume Ellero. Intorno ad essa la catena alpina in tutto il suo splendore, la Langa e la pianura che si spengono all’orizzonte fra le alture.
Mondovì Piazza risale al 1198 quando gli abitanti dei tre terzieri (Vasco, Vico e Carassone) si spostarono allargando l’abitato sul “Mont’ ed Vì” (Monte di Vicoforte) , antico nome della città diventato poi Mondovì. Ogni terziere aveva una propria chiesa e una propria porta d’accesso al nucleo urbano. Delle tre porte rimangono quella di Carassone (nei pressi del vecchio ospedale), quella di Vasco (dal tribunale), mentre di quella di Vico rimane un affresco del Pozzo su un edificio di Piazza d’Armi.Il centro di Piazza è la rettangolare Piazza Maggiore, che anticamente era il cuore delle attività commerciali, politiche e religiose del borgo. Incorniciata da portici e palazzi antichi che ne raccontano la storia è il gioiello della città.
Il parco del Belvedere è il punto più alto di Piazza, dove domina la Torre Civica, detta anche Torre del Belvedere o Torre dei Bressani, visibile da tutto il territorio circostante. Alta 29 m, risale al XIV secolo, in origine era il campanile della chiesa di sant’Andrea, una delle chiese più antiche della città e parrocchiale del terziere di Carassone. Nel 1759 il fisico monregalese G. Battista Beccaria la usò come punto trigonometrico per calcolare il meridiano terrestre passante per Torino. Salendo i piani della torre si riscopre la storia degli orologi da campanile, da quelli più moderni fino all’antico macchinario a una lancetta della Torre del Belvedere progettato nel 1895 dalla celebre famiglia monregalese Jemina.Belvedere ospita tra l’altro il Parco del Tempo, un viaggio alla scoperta dei metodi utilizzati per misurare il tempo che prende avvio dalle numerose meridiane che si trovano in città sui palazzi antichi da Breo a Piazza, notevole quella su una facciata del tribunale che ne ha ben 12, una per ogni mese dell'anno.
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