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lunedì 1 maggio 2023

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 



UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL  NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON  TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.



LA LUNA NEL CIELO


Per tanto tempo


quegli occhi sono stati un miraggio lontano.


L'amore profondo


ha risvegliato l'invidia


e l'odio ha trovato nuova linfa vitale.


Quando spunta la luna nel cielo


mi ritrovo nel corpo di un lupo.


Lungo la strada 


vicino ho la compagna di una vita.


Una maledizione


ci separa nel poter condividere l'amore.


Una maledizione


che accompagna il passo di ognuno di noi.


Ai primi raggi di sole


ritrovo la mia natura,


ma l'amore indossa le ali di un falco.


Una maledizione


che ha donato un muro che sembra insuperabile.


Ogni giorno 


ritrovarti come una statua


e non poter incrociare lo sguardo


svuotava la mia anima.


Ogni momento era una condanna alla distanza,


una condanna capitale per il cuore.


Per tanto tempo


il destino ha riso guardando le nostre lacrime.


L'amore per troppo tempo costretto in ginocchio


per la follia di un vescovo.


Cadranno le corazze,


cadrà il male.


Spegnerò tutto quest'odio


prima che l'incantesimo riprenda il suo corso.


Ho ritrovato l'amore,


ho ritrovato la vita.


Ora è come un lungo sogno


che mi ha mostrato il suo lato più selvaggio.



La poesia prende ispirazione dal film "LADYHAWKE", film del 1985 diretto da Richard Donner.




OLTRE IL CAMPO


La valle silenziosa


accoglie nel proprio ventre il riposo del villaggio.


Nei tepee non c'è più nessuno


solo le ultime fiamme


e la colonna di fumo si alza verso il cielo.


Non ci sono più i bambini che corrono


immaginandosi guerrieri.


Un silenzio impenetrabile


accompagna ogni attimo che passa.


Nessuno guarderà più il cielo


in attesa che torni ad accendersi il sole.


Oltre  il campo 


passa la ferrovia 


che affonda le unghie nella quiete che c'era un tempo.


Nessun bambino lancerà una freccia al cielo


per farlo tornare a respirare.


Nessun bambino lancerà una freccia verso il vento


per farlo sanguinare


perchè di quei bambini non resta che il ricordo.


La valle per tanto tempo


ha risentito il suono della tromba che comandava la carica.


La terra ora non trema più 


e del villaggio resta poco più che un fuoco acceso.




La poesia presenta un verso che fa riferimento ad un verso di una canzone bellissima di Fabrizio De André.

Lascio al lettore la ricerca di questo intreccio tra me ed il grande De André.




SANGUINARE


 Siamo in un circo


dove al comando c'è la follia.


Non c'è spazio per tutti


e al timone ci sono i mostri.


La realtà è un ring


dove l'uomo indossa maschere sempre diverse


e l'animale è solo un trofeo da vedere sanguinare.


Dove si trova il cuore?


l'uomo indossa una benda davanti agli occhi


che cade solamente quando si è soli con i propri pensieri


e con la follia.


Noi siamo quelli che distorcono le parole di Dio,


solo per lavarsi la coscienza da ogni crimine.


Noi siamo quelli che trovano la soluzione al problema


bagnando con il sangue la terra su cui si cammina.


Siamo un circo


dove al comando c'è la follia.


Quando avremo eliminato ogni animale


con chi ce la prenderemo?


Quando saremo soli con la nostra follia


a chi faremo pagare le colpe 


delle nostre soluzioni annegate nel sangue.




La poesia affronta il tema del rapporto uomo animale.

Un rapporto molte volte contrastante, anche per la visione dell' uomo.

Una visione che vede l'uomo dominatore di tutto il resto.

L'idea mi è venuta dopo la vicenda dell'orso Jj4, ma può essere letta immaginando qualsiasi animale selvatico.













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