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Giulio Andreotti
sen. Giulio Andreotti | |||
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Luogo nascita | Roma | ||
Data nascita | 14 gennaio 1919 | ||
Luogo morte | Roma | ||
Data morte | 6 maggio 2013 | ||
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza | ||
Professione | Giornalista | ||
Partito | Democrazia Cristiana (1991-1994) Partito Popolare Italiano(1994-2001) Democrazia Europea (2001-2002) | ||
Legislatura | X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI,XVII | ||
Gruppo | Democristiano (1991-1994) Partito Popolare (1994-2001) DE e autonomie (2001-2006) Gruppo misto (2006-2008) UDC e autonomie (2008-2013) Per le Autonomie - PSI (2013) | ||
on. Giulio Andreotti | |||
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Partito | Democrazia Cristiana | ||
Legislatura | AC, I, II, III, IV, V, VI, VII,VIII, IX, X | ||
Circoscrizione | Roma | ||
Incarichi parlamentari | |||
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Giulio Andreotti (Roma, 14 gennaio 1919 – Roma, 6 maggio 2013) è stato un politico, scrittore e giornalista italiano.
È stato tra i principali esponenti della Democrazia Cristiana, protagonista della vita politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo.
Senatore a vita dal 1991, fu il politico più votato in Italia in tutte le elezioni politiche, tranne nel 1948 e nel 1953 (quando fu secondo in preferenze al solo Alcide De Gasperi) e nel 1963 e 1968 (secondo ad Aldo Moro). Andreotti è stato anche il politico con il maggior numero di incarichi di presidente del consiglio e di ministro nella storia della repubblica. Fu infatti:
- sette volte presidente del Consiglio tra cui il governo di "solidarietà nazionale" durante il rapimento di Aldo Moro (1978-1979), con l'astensione del Partito Comunista Italiano, e il governo della "non-sfiducia" (1976-1978)
- e ventisette volte ministro:
- otto volte Ministro della difesa
- cinque volte Ministro degli affari esteri
- tre volte ministro delle partecipazioni statali
- due volte Ministro delle finanze, Ministro del bilancio e della programmazione economica e Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
- una volta Ministro del tesoro, Ministro dell'interno (il più giovane della storia repubblicana, a soli trentacinque anni), Ministro per i beni culturali e ambientali (ad interim) e Ministro delle politiche comunitarie
Dal 1945 al 2013 fu sempre presente nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta Nazionale all'Assemblea costituente, e poi nel Parlamentoitaliano dal 1948, come deputato fino al 1991 e successivamente comesenatore a vita. Fu presidente della Casa di Dante in Roma.
A cavallo tra XX e XXI secolo subì un processo per concorso esterno in associazione mafiosa. Assolto con formula piena da tutte le accuse dal Tribunale di Palermo, venne poi assolto il 2 maggio 2003 anche dalla Corte d'Appello di Palermo per i fatti successivi al 1980, mentre per quelli anteriori si stabilì che Andreotti aveva «commesso» il «reato di associazione per delinquere» (Cosa Nostra), ma fu dichiarata una sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
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