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Pillole di benessere
DELL DOTT. FRANCESCO FRATTO
POCO È MEGLIO DI NIENTE? I TANTI MODI (INEFFICACI) DI TRATTARE I CRAMPI NOTTURNI
I crampi notturni delle gambe sono una sintomatologia molto diffusa, in particolare nelle persone con più di sessant'anni e nelle donne in gravidanza.
Un crampo notturno può manifestarsi a livello delle gambe o dei piedi e consiste in una dolorosa e improvvisa contrazione del muscolo che può durare da qualche secondo a qualche minuto e che può ripetersi più volte durante la stessa notte.
Anche se questa fastidiosa sintomatologia non conduce a lesioni permanenti, tuttavia, i crampi notturni delle gambe possono compromettere il sonno notturno, portando ad una diminuzione progressiva della qualità di vita del paziente.
Nonostante questo tipo di sintomatologia sia piuttosto frequente tra la popolazione, tuttavia si conosce ancora poco delle cause di questo fenomeno e anche su cosa fare per prevenirlo.
Di conseguenza, negli anni sono stati utilizzati un gran numero di farmaci, di rimedi popolari e di cure alternative, talora avvallate anche dagli stessi operatori sanitari, nel tentativo di curare o prevenire il fenomeno dei crampi notturni.
Di contro, una recente metanalisi ha evidenziato che la maggior parte delle persone cura i campi notturni con rimedi che sono per lo più inutili o pericolosi, se non addirittura inutili e pericolosi.
Qual è allora l'approccio terapeutico migliore non avendo una solida evidenza scientifica per il trattamento di questa sintomatologia?
Le cause dell'insorgenza dei crampi notturni non sono ancora ben chiare: probabilmente sono dovuti ad un affaticamento muscolare o a disfuzioni nervose piuttosto che ad uno sbilanciamento degli elettroliti o a disidratazione come molto spesso si tende a credere.
Tuttavia cosa realmente scateni la contrazione del muscolo non è stato ancora determinato.
Anche l'utilizzo di alcuni tipi di farmaci sembra essere associato all'insorgenzo dei crampi notturni (per assurdo, anche alcuni farmaci usati per prevenire i crampi stessi), ma non ci sono allo stato attuale sufficienti evidenze per correlare le due situazioni.
A meno che non sia stata identificata una specifica situazione patogenetica per i crampi notturni delle gambe, l'approccio terapeutico ai casi idiopatici si concentra prevalentemente sulla riduzione della frequenza e della gravità dei casi.
La gestione acuta di un crampo dei muscoli della gamba è la preoccupazione più immediata e di solito lo stiramento del muscolo stesso è sufficiente a bloccare il crampo.
L'allungamento del muscolo (streching) è certamente l'approccio non farmacologico più diffuso per prevenire i crampi delle gambe, ma laddove lo streching sia stato preso in esame negli studi clinici controllati la sua effettiva efficacia nella prevenzione dei crampi notturni non è mai stata ben documentata.
Non sorprende dunque che ci siano un'enorme quantità di integratori e rimedi usati per prevenire i crampi delle gambe.
Una recente indagine sui trattamenti utilizzati da 632 adulti più anziani con crampi alle gambe nella pratica medica in Alsazia (Francia) evidenzia la moltitudine di approcci terapeutici per questo problema.
Lo studio è basato su questionario che ha valutato se i pazienti avessero manifestato crampi notturni, se avessero usato alcuna terapia e quali fossero nello specifico quelle terapie.
Dei 632 pazienti, 133 (20%) usavano trattamenti farmacologici e non per trattare circa 3 episodi di crampi al mese.
Non discutiamo in questa sede l'analisi statistica dei dati, quanto la varietà dei rimedi utilizzati che è sicuramente molto interessante.
Questo l'elenco dei trattamenti utilizzati:
Tra i trattamenti farmacologici, l'utilizzo del magnesio è al primo posto, nonostante le evidenze cliniche suggeriscano che il suo effetto non sia migliore del placebo (sebbene ci siano tuttavia alcune evidenze incoraggianti che evidenziano per il magnesio una riduzione dei crampi notturni nelle donne in gravidanza).
Il chinino (un vecchio farmaco antimalarico) è al secondo posto, cosa che evidenzia le differenze culturali e legislative rispetto allla Francia, dato che in Italia l'utilizzo di questo farmaco non è più da tempo preso in considerazione, a causa di uno sfavorevole rapporto rischio/beneficio, vista l'insorgenza di gravi e fatali reazioni allergiche, nonché una serie di altre tossicità, anche dopo una singola dose.
Ancora, forse rappresentando le diverse tendenze culturali e geografiche, l'omeopatia è stata riportata come terzo rimedio scelto per la cura dei crampi notturni.
Anche per l'omeopatia, l'efficacia del trattamento è risultato sempre sovrapponibile al placebo, ma almeno in questo caso possiamo dire che non si corrono rischi di morte, a differenza di quanto accade con l'utilizzo del chinino.
Il resto dei trattamenti segnalati dai pazienti in questo studio include poi farmaci antinfiammatori, antidepressivi e addirittura estratto di sanguisughe.
Tra i trattamenti non farmacologici, quello che sembra essere un vecchio rimedio popolare (il sapone nel letto) è al primo posto della lista (in effetti, si trova molto spesso consigliato anche in blog salutistici di medicina "naturale"), seguito da una serie di approcci curativi che sembrano essere approvati o accettati anche dalla maggior parte delle linee guida attualmente disponibili: stretching, mobilitazione del muscolo, massaggio, calore.
Tutti questi trattamenti tendono tuttavia ad essere raccomandati, di solito con l'avvertimento che non ci sono solide evidenze a dimostrazione di una loro comprovata efficacia clinica.
Scegli con attenzione quando non ci sono soddifacenti evidenze di efficacia clinica.
Sebbene i crampi notturni affliggano milioni di persone, non sono attualmente disponibili robuste evidenze scientifiche per indirizzare i pazienti o gli operatori sanitari nella scelta dei trattamenti. da preferire.
L'ampio numero di approcci terapeutici che vengono utilizzati riflette probabilmente la realtà che nulla effettivamente funziona efficacemente, tanto che i benefici percepiti sono, con molta probabilità, più delle valutazioni soggettive casuali nel loro verificarsi piuttosto che una reale occorrenza di causa ed effetto.
L'assenza di evidenze cliniche è piuttosto frustrante, dato la diffusione e l'entità del problema nella popolazione.
Purtroppo, va segnalato inoltre che questa non sembra essere una potenziale area di ricerca, quindi probabilmente saremo in questa situazione anche per il prossimo futuro.
Quando ci si trova di fronte a una mancanza di evidenze scientifiche per qualsiasi trattamento, è bene allora concentrare la nostra attenzione sulla sicurezza dei trattamenti presi in considerazione.
Le misure non farmacologiche come il massaggio e l'allungamento del muscolo sembrano avere il rischio più basso, anche inferiore agli integratori come il magnesio o le vitamine.
Considerati anche i ridotti controlli sulla qualità e sulla sicurezza di molti rimedi erboristici disponibili in commercio e vista la mancanza di robuste evidenze scientifiche sulla loro effettiva utilità, questo genere di approccio ai crampi notturni sembra dunque presentare unrapporto rischio-beneficio non favorevole.
L'utilizzo di farmaci (o di integratori) andrebbe invece limitato ai soli casi in cui i trattamenti non farmacologici risultino inefficaci e solo quando i crampi notturni siano severamente penalizzanti la qualità della vita del paziente stesso.
Per quanto riguarda la prevenzione dei crampi, sulla base della letteratura ad oggi disponibile, è consigliabile adottare alcuni semplici abitudini e stili di vita come ad esempio aumentare l'assunzione di liquidi durante il giorno ed evitare caffeina e alcol, in particolare durante le ultime ore della giornata (1).
Anche un breve esercizio fisico, come il camminare o l'utilizzo di una cyclette poco prima del riposo notturno può essere un rimedio da provare, anche se mancano prove di un sostanziale beneficio (1)
Ci sono inoltre alcune evidenze contrastanti che indicherebbero una certa utilità di un breve stretching prima del sonno, ma ancora tutte da confermare.
Un trial controllato randomizzato ha infatti evidenziato che la frequenza dei crampi notturni è diminuita significativamente dopo sei settimane nei partecipanti che avevano eseguito un breve allungamento dei muscoli prima di andare a letto.(2)
Tuttavia, un limite di questo studio è che il gruppo di controllo non aveva ricevuto un intervento placebo.
In un altro studio in cui il gruppo di controllo aveva invece eseguito esercizi "placebo", l'allungamento del polpaccio non è risultato essere più efficace nel ridurre la frequenza o la gravità della sintomatologia notturna (3)
Purtroppo la conclusione che dobbiamo evidenziare è che finchè non emergeranno evidenze più robuste molti di noi continueranno a "lottare" con vari rimedi per prevenire e curare i crampi notturni. Facciamolo almeno in sicurezza.
Buona Vita!
L'articolo è tratto da una libera traduzione dell'originale "Is something better than nothing? The many ineffective ways we treat nocturnal leg cramps" pubblicato on line su https://sciencebasedmedicine.org
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