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lunedì 22 aprile 2019




EDIZIONE DI PASQUA

OGGI IL CURIOSONE VI PORTA IN UN FANTASTICO E BELLISSIMO POSTO OVVERO AL SANTUARIO DI SAN PANCRAZIO CHE SI TROVA A PIANEZZA IN PROVINCIA DI TORINO, VIETATO PERDERSI QUESTA STREPITOSA PUNTATA PASQUALE.




Il santuario di San Pancrazio è un santuario consacrato a San Pancrazio che si trova a Pianezza, in provincia di Torino.  

          

         

        

        




La tradizione popolare narra che, il 12 maggio 1450, un contadino di nome Andrea Casella, mentre stava falciando il prato, inavvertitamente troncò di netto la gamba alla moglie, mentre questa stava giungendo sul posto per rifocillarlo. Durante quei minuti di disperazione, i due ebbero la mistica apparizione di un ragazzo, che li rassicurò sulla guarigione della gamba recisa, qualora avessero fatto voto al santo del giorno (Pancrazio), con relativa costruzione di un pilone votivo. Fatto il voto, l'arto della moglie si riattaccò miracolosamente. Tuttavia, forse per pigrizia, il pilone votivo non fu costruito, e il voto non fu mantenuto.
Esattamente dopo un anno, nello stesso giorno, alla stessa ora, la gamba della moglie si ristaccò di colpo. Disperato, Andrea Casella chiese aiuto al parroco, dunque, rifece il voto, e questa volta lo onorò. Come per miracolo, l'arto si riattaccò nuovamente e la moglie si salvò. Il contadino costruì immediatamente il pilone votivo e, successivamente, fu eretta anche una cappella, come meta di pellegrinaggio.












Crescente fu, infatti, la fama taumaturgica del luogo, in particolare il primo evento prodigioso degno di nota avvenne il 12 maggio 1562, con la guarigione di un indemoniato, tale Michele di Arvio.  

La prima chiesa fu costruita nel periodo 1647-1657, con disegni barocchi probabilmente di Francesco Lanfranchi , mentre il resto del convento fu ultimato soltanto a metà del XVIII secolo. Nell'agosto 1657, il marchese riuscì anche ad ottenere dal cardinale vicario di Roma una reliquia del santo, più precisamente una parte dell'osso dell'avambraccio, che fu posta sotto l'altare principale.


         


Nel 1771, fu eseguito un imponente restauro dell'intera struttura conventuale; fu in questo periodo che gli agostiniani istituirono la Confraternita della Madonna della Cintura, culto molto caro all'ordine stesso. Ancor oggi, la ricorrenza viene celebrata il 9 settembre, il giorno successivo alla Natività di Maria.
La soppressione napoleonica degli ordini e la relativa confisca dei beni ecclesiastici, costrinsero l'abbandono degli Agostiniani dal convento nel 1801
Nel 1886, l'arcidiocesi di Torino riottenne in toto il complesso religioso, che affidò alla Congregazione dei Passionisti, tuttora custodi. Questi riuscirono a far costruire anche un alto campanile, in prossimità della Cappella dell'Apparizione, che, tuttavia, fu abbattuto nel nuovo rifacimento del 1937

            


 Terminata la prima guerra mondiale, iniziò l'attuale rifacimento di tutto il complesso
Nel 1949 fu abbattuta l'intera chiesa nord-occidentale barocca, ormai fatiscente, per creare l'odierno edificio, sempre in stile neogotico, di tipo toscaneggiante, su progetto di Amedeo Bono. La facciata si presenta in pietra liscia lavorata, con rosone centrale a dodici petali, una statua del santo che troneggia in alto, e quattro statue teriomorfe simili a garguglie, che ricordano la Sacra quadriga degli evangelisti (uomo, aquila, leone, bue).

I lavori di questa parte iniziarono nel 1956, ma terminarono soltanto nel 1995 , con lo sbiancamento totale delle pareti.  


     
                 












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