UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO
FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
VIETCONG
Ho rischiato tutta una vita
per ciò in cui credevo.
Dietro sbarre
ho continuato a sognare.
Ero condannato al silenzio
e ad essere in catene.
Non ho mai mostrato il volto della paura,
ho sempre accettato il prezzo da pagare.
La vita mi può anche essere strappata,
ciò in cui credo continuerà a vivere.
Non ho mai mostrato il volto del pianto,
ho sempre lottato finché c'è respiro.
Dietro le sbarre
non ho gettato la spugna.
Ho rischiato per una vita
e continuerò a farlo.
Non c'è resa,
non c'è terreno da cedere.
Ho liberato le mie mani,
ho liberato la mia strada.
Al sorgere del sole sarò lontano,
sarò pronto a tornare a casa.
Ero condannato al silenzio,
ma non ho mai mostrato il volto della paura.
Ho rischiato tutta una vita
per ciò in cui credevo.
Dietro sbarre
ho continuato a sognare.
Ero condannato al silenzio
e ad essere in catene.
Non ho mai mostrato il volto della paura,
ho sempre accettato il prezzo da pagare.
La vita mi può anche essere strappata,
ciò in cui credo continuerà a vivere.
Non ho mai mostrato il volto del pianto,
ho sempre lottato finché c'è respiro.
Dietro le sbarre
non ho gettato la spugna.
Ho rischiato per una vita
e continuerò a farlo.
Non c'è resa,
non c'è terreno da cedere.
Ho liberato le mie mani,
ho liberato la mia strada.
Al sorgere del sole sarò lontano,
sarò pronto a tornare a casa.
Ero condannato al silenzio,
ma non ho mai mostrato il volto della paura.
ANDARE A FUOCO
Ho chiuso fuori la paura
che tutto possa andare a fuoco.
Cadere fa parte del gioco
basta trovare la chiave per alzare lo sguardo.
In questo mondo di squali
basta indossare l'armatura
e non cedere alla paura.
Il peso di una lacrima
non può fare male.
Lascia solchi profondi lungo il volto,
ma trova la via per tornare indietro.
Siamo pronti ad incassare
in questa vita.
Siamo condannati al ring
finché c'è vita.
Scopriamo le carte sul tavolo
e indossando l'armatura
non cediamo terreno alla paura.
Torneremo polvere un giorno,
ma adesso è il tempo della guerra.
Questa vita troppe volte
recita requiem alla prima caduta.
Siamo rocce con un tocco di umanità,
siamo fragili
e al tempo stesso duri da abbattere.
Ho chiuso fuori la paura
che tutto possa andare a fuoco.
Cadere fa parte del gioco
basta trovare la chiave per alzare lo sguardo.
In questo mondo di squali
basta indossare l'armatura
e non cedere alla paura.
Il peso di una lacrima
non può fare male.
Lascia solchi profondi lungo il volto,
ma trova la via per tornare indietro.
Siamo pronti ad incassare
in questa vita.
Siamo condannati al ring
finché c'è vita.
Scopriamo le carte sul tavolo
e indossando l'armatura
non cediamo terreno alla paura.
Torneremo polvere un giorno,
ma adesso è il tempo della guerra.
Questa vita troppe volte
recita requiem alla prima caduta.
Siamo rocce con un tocco di umanità,
siamo fragili
e al tempo stesso duri da abbattere.
LE PORTE DEL DESTINO
Tutto si chiude in un attimo
dove uno sguardo anticipa il destino.
La spiaggia davanti agli occhi,
le ombre nere attendevano sulla cosa.
Si aprono le porte del destino
quando vicino a me vedo i compagni
avanzare con il sangue tra le dita.
Il giorno quel giorno non gridò pietà
era per la libertà che si lottava.
L'atmosfera era elettrica
mentre sulla spiaggia si combatteva senza sosta.
Ho visto gli amici di un tempo
spegnersi sotto l'artiglieria nemica.
Polvere torneremo un giorno,
ma su quella spiaggia il sangue continuava a scorrere.
Ho più volte provato a chiudere gli occhi,
ma niente cambiava.
Ho guardato negli occhi amici
stringere tra le mani vecchie fotografie
bagnate dal sangue
e dalle lacrime.
La nostra vita era appesa ad un filo,
ma valeva la pena rischiare qualsiasi cosa
per quel momento.
LA POESIA PRENDE ISPIRAZIONE DAL D-DAY.
IL 6 GIUGNO 1944, INIZIA LO SNARCO DEI PRIMI CONTINGENTI ALLEATI SULLE COSTE DELLA NORMANDIA
OCCUPATE DAI TEDESCHI.
Tutto si chiude in un attimo
dove uno sguardo anticipa il destino.
La spiaggia davanti agli occhi,
le ombre nere attendevano sulla cosa.
Si aprono le porte del destino
quando vicino a me vedo i compagni
avanzare con il sangue tra le dita.
Il giorno quel giorno non gridò pietà
era per la libertà che si lottava.
L'atmosfera era elettrica
mentre sulla spiaggia si combatteva senza sosta.
Ho visto gli amici di un tempo
spegnersi sotto l'artiglieria nemica.
Polvere torneremo un giorno,
ma su quella spiaggia il sangue continuava a scorrere.
Ho più volte provato a chiudere gli occhi,
ma niente cambiava.
Ho guardato negli occhi amici
stringere tra le mani vecchie fotografie
bagnate dal sangue
e dalle lacrime.
La nostra vita era appesa ad un filo,
ma valeva la pena rischiare qualsiasi cosa
per quel momento.
LA POESIA PRENDE ISPIRAZIONE DAL D-DAY.
IL 6 GIUGNO 1944, INIZIA LO SNARCO DEI PRIMI CONTINGENTI ALLEATI SULLE COSTE DELLA NORMANDIA
OCCUPATE DAI TEDESCHI.
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