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venerdì 19 luglio 2019





OGGI INTERVISTIAMO UN GRANDE FOTOGRAFO DI CASALE MONFERRATO, NON PERDETE QUESTA INTERVISTA SPECIALE.


GIANFRANCO FAVERO & PATRIZIA ALIS INTERVISTANO PER LT 4 BLOG


INTERVISTA AL FOTOGRAFO GIANPIERO NAPOLI (NdueC)




NOME: Gianpiero

COGNOME: Napoli 

CITTA’ DI PROVENIENZA: Casale Monferrato

PROFESSIONE ATTUALE: Fotografo






                                                             DOMANDE



1)RACCONTACI IN BREVE DELLA TUA VITA?

Cerco di affrontare ogni giorno la vita con estrema solarità e ottimismo.
Cerco un sorriso in tutto quello che faccio e punto a realizzare il mio sogno: quello di diventare un fotografo affermato.
Mi sono avvicinato qualche anno fa al mondo della fotografia, quasi per gioco, e ho trasformato il mio modo di vedere le cose.
Nei vari corsi formativi che ho fatto, ho iniziato a vedere ogni oggetto e ogni soggetto come se fossero all’interno di una fotografia.
In tutti questi passaggi ho avuto modo di confrontarmi con la mia morosa che fa la psicoterapeuta e mi diceva che è normale associare ciò che ci piace a dei fotogrammi stampati nel cervello.
Molte volte per le mie foto cerco di ispirarmi ai quadri, specie a quelli del 700, un po’ bui e carichi di luce al centro.
Credo che dal passato si possano imparare infinite cose. Basta pensare che le foto più famose del mondo, quelle di svariati anni fa, sono state fatte con attrezzature semplicissime e senza programmi di elaborazione, eppure erano vive, cariche di emozione e avevano semplicemente tutto quello che serviva per oltrepassare i decenni!


2)RACCONTACI IN BREVE DELLA TUA CITTA’ NATALE?

La mia città natale (anche un po’ la mia città ispiratrice) è Casale Monferrato, cittadina nella provincia di Alessandria che ha conosciuto diverse dominazioni.
E’ facile perdersi tra le sue bellezze: il castello finalmente restaurato, i suoi palazzi del 700, la cattedrale di Sant’Evasio, la Sinagoga (una delle più belle d’Italia), il teatro che è di una bellezza unica, il lungo Po e i suoi tramonti (si lo ammetto sono innamorato della mia città, che presto tradirò per la mia seconda città del cuore: Torino).
Il fascino di Casale Monferrato non si ferma solo alla città, arriva anche dalle sue campagne, dalle sue colline e dai suoi magici e profumati vigneti.
Le colline attorno Casale e i suoi Infernot (cantine sotterranee scavate nel tufo giallo) sono diventate da qualche anno patrimonio dell’ Unesco e, girandoci intorno, si capisce il perché.
Altra città che mi sta adottando e in cui ho avuto modo di fare dei corsi, conoscere amici con la stessa passione e lavorarci per le foto, sono Treviso e Venezia. Devo dire che il Veneto rapisce per le sue ville, per i suoi canali, i suoi tramonti e i suoi vini….
Ho la fortuna di avere una moto e per un fotografo si può immaginare quale fortuna sia poter vedere il mondo da dietro un casco, fermarsi e scattare.



3)RACCONTACI DELLA TUA PASSIONE DELLA FOTOGRAFIA COME E’ NATA E IN CHE MODO?

La mia passione fotografica è nata a La Spezia, in un soggiorno lavorativo.
Ricordo che ero nella passeggiata tra Lerici e San Terenzo e osservavo il mare, ero solo e pensieroso quel giorno, sembrava girare tutto storto, faceva freddo e c’era vento ma il mare sembrava consolarmi, sembrava togliere tutti i miei pensieri e li portava all’infinito e non mi faceva più sentire solo in mezzo alle persone. In quel momento ho iniziato a sentire la voglia di fermare il tempo, di bloccare le emozioni, di rendere quell’istante immortale.
La fotografia per me è immortalità.
Che cosa intendo con il concetto di immortalità?
Molto semplice: provate a pensare a un ritratto del 700 e pensate a quante generazioni vedono e vedranno quel ritratto: nonni che penseranno ai loro nonni e così via, per generazioni. Quel quadro esprimerà un’emozione,  quel ritratto viaggerà nei secoli e quell’immagine sarà immortale.





4)SAPPIAMO CHE FOTOGRAFI DELLE MODELLE RACCONTACI UN PO’ DI LORO?

Diciamo che fotografo anche modelle, ma nel mondo social (quello più appariscente) le foto dei matrimoni e battesimi, in cui tra l’altro ci sono dei bimbi, per un discorso di privacy non le pubblico mai.
Le modelle a cui io mi rivolgo sono spesso non professioniste, ma semplicemente ragazze che hanno piacere a farsi fare delle foto.
Ho lavorato anche con diverse professioniste (ottenendo ottimi risultati), ma a volte trovo maggior soddisfazione a fotografare una ragazza qualsiasi (che non crede neppure il più delle volte di poter essere bella o fotogenica), che quando vede le foto quasi non si riconosce e si sente “FIGA”. Ovviamente con la professionista la foto è più facile e le pose vengono in automatico, insomma con la professionista è tutto più facile ma,  a volte, meno appagante.
La parte più difficile del fotografare una modella/o è quella di entrare in sintonia con i soggetti, di creare una fiducia, una sorta di “rapporto” che si va ad instaurare, in cui entrambi si capiscono al volo e si intendono come nessun altro in quel momento. Credo che non esista tecnica o corso che possa insegnarti la psiche umana e come adoperarla.
Non sempre è facile capire le emozioni dei vari soggetti e entrare subito in sintonia ma, appena ci riesci, le foto nascono da se, al di fuori di tutte le tecniche e di tutte le macchine super tecnologiche. Il primo passo per fare delle foto a dei modelli è quello di entrare nel loro mondo e fargli capire che possono e devono fidarsi della tua professionalità.
Con la maggior parte dei modelli che fotografo si instaura un così bel rapporto durante il lavoro, che poi si crea una vera e propria amicizia.
A volte mi capita di dover fare un po’ il pagliaccio per tentare di far ridere, inventandomi una cavolata o altro ma, quando finalmente c’e’ il sorriso, il pagliaccio diventa un’artista.

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5)RACCONTACI UN PO’ DI ESPERIENZE NEL MONDO DELLA FOTOGRAFIA CHE HAI AVUTO?

Ne ho avute diverse.
Mi piace ricordare un evento simpatico successo qualche giorno fa perché mi ha toccato particolarmente l’animo.
Mi trovavo a un battesimo di un bellissimo bimbo di 4 mesi ed erano presenti 4 bambini di età tra i 3 e i 6 anni. Fin da subito quei cuccioli erano affascinati dal mio mondo, da questo ragazzo simpatico con una macchina fotografica e mi seguivano in ogni passo che facevo.
In chiesa ho dato ad ogni bambino un compito: chi doveva piantonarmi l’attrezzatura, chi doveva passarmi le cose mentre scattavo, li avevo responsabilizzati e... risultato: sono diventato il loro idolo (e forse anche dei genitori perché ero riuscito a tenerli buoni!)!
Mi hanno colpito particolarmente due di loro, un maschietto e una bimba, che al momento dei saluti mi hanno detto io voglio diventare bravo come te.
E’ difficile spiegare, ma ho fatto tutto il viaggio del ritorno carico di adrenalina e con un sorriso stampato sulle labbra.
Il giorno dopo tra le recensioni della mia pagina compariva un genitore che mi diceva: “persona simpaticissima educata e professionale, eccezionale con i bimbi”.
Invece per riprendere il discorso delle modelle, me ne ricordo una particolarmente simpatica, questo inverno/inizio primavera. Eravamo nella stupenda cornice del Borgo medioevale di Torino, la modella iniziava ad essere stanca e nelle foto si vedeva, dovevo fare qualcosa e a quel punto le racconto la classica “supercazzola”, lei sgrana gli occhi, mi fa un sorrisone giusto il tempo di un click e poi mi dice: “ma che biiiiiiip stai dicendo…?”
Quello che non posso non citare è stata la mia prima modella, la Energy, perché ha espresso fiducia in me fin da subito, forse in quel momento, addirittura più di quanto ne avessi io in quell’istante.



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