GIANFRANCO FAVERO & PATRIZIA ALIS INTERVISTANO PER LT4 BLOG L'AFFERMATO POETA IVALDO FRANCESCHINI.
DOMANDE INTERVISTA
- VUOI PARLARCI BREVEMENTE DELLA TUA VITA?
Sono l’Arch. Ivaldo Franceschini, Nato a Lanciano (Chieti) il giorno 11 Gennaio 1951, ho frequentato il liceo scientifico a Chieti e poi la facoltà di architettura dove si laurea in data 04 Luglio 1975 presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara. Ho svolto diverse attività, quali il giornalista (Per 6 anni è stato conduttore televisivo di un programma sportivo, sull’emittente privata TVQ di Pescara fino all’anno 1994) . Ho scritto pezzi di costume e di politica sul settimanale abruzzese “La nuova Gazzetta” dal 1990 al 1994. Mi diletto a dipingere con discreto successo ed è anche cesellatore. Lavora l’ottone ed il metallo in generale, ricavandone candelabri, porta sigarette, lampade da tavolo e lampade a piantana. Dal 1984 ho lavorato presso Poste Italiane S.p.A. con il ruolo di architetto. Sono andato in pensione nell’anno 2010.
Come artista scrittore/poeta mi interrogo sovente se lo si nasca o lo si diventi ma ogni volta, mi rispondo in modo sereno ed obiettivo che, l’arte è tutto quello che scuote l’anima, che ti stimola e che ti appaga, al di la di tutte le congetture filosofiche che la trattazione implica.
Quello che è il mio obiettivo prioritario, è cercare di trasmettere messaggi d’amore e porre interrogativi a tutti, sensibili e sterili. In tutti i miei componimenti, infatti, credo si legga e si traduca il richiamo, il riferimento al mio modo di pensare la vita, allo stato emotivo che essa determina in me, fatto di cose semplici ma importanti, fatto di momenti lirici e di episodi di crudo realismo.
Mi piace fare scorgere nel mio modo di comporre, un chiaro segno di dualismo irreale, tra vero ed immaginario; c’è in me infatti l’interrogarsi su tanti perché; vado alla ricerca di una verità fatte anche di cose che non si vedono ma che vivono all’interno di noi stessi. Le mie poesie mi piacerebbe catalogarle, come momenti che si vorrebbe vivere, come passaggi obbligati attraverso il conscio e l’inconscio, le vorrei leggere ed interpretare come una favola anche se non sempre dal bel finale!
Ogni situazione che racconto, che impressiono sulla carta, deve trovare collocazione precisa nel contesto in cui esso matura, in cui esso ha valore. Raramente riesco a cogliere il limite oltre il quale finisce il reale e comincia il sogno!
Questo mio perdermi nel tentativo di fondere le componenti reali a quelle immaginarie, fatti e cose, sentimenti e sensi, ricordi e rimpianti, sembra possa essere la mia maggiore peculiarità.
L’effetto non deve mai prevale sul contenuto, entrambi sono importanti nella rappresentazione, non di alternativa ma di riscontro a fatti quotidiani, testimoni di realtà vere, tipiche del nostro essere persone, essere uomini!.
Chi conosce il mio percorso artistico sa che ho sempre amato la poesia d’impatto che non descrive solo sentimenti ma cerca risposte anche fuori dal possibile.
Non nascondo che Il fascino sottile esercitato dall’impugnatura di una penna, dall’ascolto di una musica che suona e non stride; il brivido che scaturisce dalle domande che mi pongo, dal tracciare i profili, nel generare sensazioni, nel concepire la scena di vita, diventano per me quasi inebrianti!
Non nascondo la mia convinzione che l’arte si può e si deve esprimere con ogni mezzo e con tutti i linguaggi comprensibili e non.
l’arte ha bisogno di spazio per emergere e per incantare e, quando si riesce nel tentativo, si è capaci di impressionare anche colui che non la conosce!!
Amo descrivere l’amore sia bello che anelato, per una composizione poetica che viva sempre in simbiosi tra la dolcezza delle componenti naturali e quella dei soggetti descritti.
La donna è quasi sempre la protagonista della scena! È lei che fa muovere il tutto, che dà significato e valore alla nostra vita perché espressione completa del desiderio d’affetto, del piacevole e del bisogno di dare e ricevere dolcezza. È lei che ricopre tutti i ruoli, quello di madre di moglie e di compagna, ci insegna e ci educa nel nostro vivere quotidiano; quanta gioia, quanto trasporto, prova l’artista nel concepire una condizione, nel dare anima a quella situazione.
Prediligo indubbiamente, per contenuti e messaggi, fissare sulla carta, il mondo al femminile, sia esso vitale sia esso inerme, della natura che lo circonda, dei problemi che lo coinvolgono, dei bisogni mai appagati, delle incertezze della propria condizione di essere figura vivente o semplice cosa. Amo evidenziare tanti aspetti del vivere comune, senza mai tralasciare l’intento di scrutare quello che è dall’altra parte di tutti noi, quello che è più facile non trovare che rappresentare, quello che si è permesso di definire mondo dei “vorrei”!
Il mio ardore per la composizione, per la lirica, diventa componente emblematica delle mie scelte, del mio volere con ostinazione e coraggio infrangere le barriere espresse dalla natura, con tanta voglia di rappresentazione!
Per raccontare il mondo che vorrei, le mie passioni e le mie ragioni, faccio sempre ricorso alla fantasia quale presupposto indispensabile per la produzione dì uno carattere che amo impressionare sui fogli bianchi; sono consapevole di cimentarmi con tanta agguerrita concorrenza, ma la cosa mi fa da stimolo e non da impedimento. Ricerco la presentazione del mondo al femminile, visto sempre in comunione tra amore e realtà oggettive, tra passione e crudezza d’esistenza. Sono sempre più indotto a descrivere le sue figure con abiti semplici e spogli che si avvicinano ai modelli dell’essenziale, privi cioè di fronzoli inutili ma ricchi di valore a completamento dell’immagine che vogliono prefigurare.
Le situazioni che amo rappresentare esprimono a volte dolcezza e voglia di vivere, a volte tristezza e malinconia; i contorni dei soggetti sono sempre espressioni della natura; gli scenari si sforza di farli apparire o armoniosi e pieni di luce e calore, oppure scuri come la paura che ci prende quando vogliamo conoscere. Ho voglia dì cantare e di incantare i momenti che porto dentro, con la sempre più convinzione di proporre interrogativi in simbiosi con una natura, che vuole, il bello ed il puro, prevalere sempre sul perfido e sul corrotto!
-VUOI PARLARCI DEI TUOI PASSATEMPO?
Il mio passatempo preferito è senza dubbio scrivere. Ho pubblicato già otto raccolte di poesie scrivendo oltre 500 sillogi. Tutte che nascono e maturano nella convinzione di voler fissare nel tempo mie sensazioni.
Il modo ed il tempo migliore è quando mi trovo solo e la vita chiama o sollecita ad assumere posizioni, per esprimere pareri su fatti cose e situazioni vicine al mio mondo di appartenenza.
Tutte queste raccolte scritte in oltre trent’anni di passione e dedizione per la letteratura, racchiudono tante situazioni vissute in passato e che mai mi sono apparse superate dal tempo quando ci cambia, ci segna ci usa e ci trasforma, in un sublime gioco di gioie e delusioni che insegnano la vita!
Ho voluto, attraverso questi messaggi scandire i ritmi del mio pensiero per fissarli nel tempo e consegnarli a chi sarà un giorno interessato a leggermi per dare valutazioni positive oppure critiche, su quanto scrivo.
Tanti sono i passaggi che hanno marcato la mia vita, vestito e spogliato le mie aspirazioni, i miei propositi, il mio cammino.
Attraverso Fatti e situazioni vissuti, sono arrivato al convincimento che vivere in funzione di una realtà che si trasforma nel tempo e che mal si adegua al nostro presente, è condizione indispensabile per crescere, e per non coltivare realtà fatta di rimpianti per il passato, ma soprattutto per dare ragione alle idee che si sono fissate per sempre nell’anima!
- VUOI PARLARCI DELLA TUA PASSIONE PER LA POESIA E DELLE ESPERIENZE IN MERITO?
Sono un autore di raccolte alquanto diluite nel tempo di versi in poesia, attraverso i quali ho tentato di personalizzare il linguaggio poetico contemporaneo. Grazie ad uno stile innovativo, denso ed ermetico avvolte duro, in cui la parola poetica si carica di forti istanze evocative e conoscitive, ho trascorso buona parte della mia vita in contesti d’arte, con mio padre poeta e letterato e mio fratello artista pittore.
Le mie poesie (1990 - 2019) risentono del modello rappresentato dall'opera di Charles Baudelaire, infatti in esse c’è sempre il tema del conflitto tra l’essere ed il voler essere, e quello dell’ideale rappresentato dalla bellezza che, nella donna trova la protagonista della scena.
Sin da adolescente venivo complimentato ed incoraggiato dai compagni di scuola e dalla maestra, a coltivare la mia inclinazione per la poesia, perché i risultati ottenuti erano promettenti, ed io non stavo nei panni per la gioia. Sentivo di avere dentro tanto da esprimere ma mi mancava l’ incoraggiamento.
Già all’età di dieci anni, sentivo il bisogno di riportare sulla carta le sensazioni e le emozioni che mi dava leggere i grandi maestri della letteratura, ed i poeti, ma già in me si faceva strada la paura di apparire scontato.
La grande voglia di imparare a scrivere, a leggere ed a interpretare i grandi saggisti ed i grandi poeti, e la maniera di farli vivere nei miei componimenti, mi hanno convinto che anche io doveva provare.
Tutto quello che sono riuscito ad esprimere è stato frutto, oltre che della mia costante applicazione nella conoscenza, soprattutto del mio profondo amore per le cose e per gli eventi della vita che hanno sempre evocato in me, la voglia di cantare l’amore con tutte le sue implicazioni!
Ho cominciato rimanendo incantato nel leggere Giacomo Leopardi per il quale ho sempre provato tanto trasporto ed interesse e, per il quale, il mio linguaggio espressivo si manifestava con più naturalezza. Poi mi sono appassionato ai “poeti maledetti” tra i quali
Charles Baudelaire e Stéphane Étienne Mallarmé, anche se il mio incanto è sempre stata Sylvia Plath.
Oggi dopo tanti anni e tanti percorsi , dicono di me ho conseguito una maturità artistica, la coscienza e la consapevolezza delle mie capacità; per me, la scrittura e la poesia rimarranno sempre, lo strumento più immediato e spontaneo di espressione, di comunicazione, di comprensione del reale e di se stessi, attraverso il concreto ed il fantasioso, attraverso le concessioni e le negazioni.
Il forte carattere, la determinazione ed il coraggio, molti miei lettori ritengono possano essere considerate le mie componenti naturali che non mi hanno fatto mai arrendere.
Chi ha avuto modo di conoscermi, oltre quello espresso sui fogli bianchi, ci auguriamo abbia inteso subito il significato del mio dire, abbia magari capito quanto io viva per la musicalità della poesia, consapevole come sono, di cimentarmi in un contesto difficile ma non per questo meno soddisfacente.
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