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venerdì 1 maggio 2020

PIEMONTE: NUOVI AGGIORNAMENTI DALLA REGIONE PIEMONTE AL RIGUARDO DELLA SITUAZIONE COVID 19.




PIEMONTE:

NUOVI AGGIORNAMENTI DALLA REGIONE PIEMONTE AL RIGUARDO DELLA SITUAZIONE COVID 19.



Mercoledì 29 aprile

Ore 21. Verduno verso la Fase2. Gratitudine e riconoscenza per il lavoro svolto dal commissario “ad acta” dell’ospedale di Verduno, Giovanni Monchiero, e del suo vice Paolo Tofanini vengono espresse dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore Luigi Genesio Icardi alla conclusione del  mandato di attivazione della struttura per il ricovero emergenziale dei pazienti affetti da Covid-19.
“Con l’avvio della Fase 2 - osserva Cirio - inizia il graduale trasloco dei pazienti Covid dell’ospedale di Verduno, che si appresta ad ospitare le normali attività ospedaliere dell’Asl CN2. Monchiero e Tofanini hanno portato a termine con assoluta efficacia e puntualità la loro missione a supporto dell’emergenza”. “Il lavoro dei due commissari - rileva Icardi - è stato preziosissimo e molto efficace, un patrimonio che non intendo disperdere e di cui la sanità piemontese ha ancora bisogno, specialmente in questo momento di difficoltà. Domani presenterò alla Giunta un nuovo progetto di lavoro che certamente farà tesoro di questa straordinaria esperienza”.
Ore 20. Disposizioni sulla ristorazione da asporto. In Piemonte l’attività di ristorazione da asporto sarà consentita da lunedì 4 maggio tranne che nella città di Torino, dove potrà iniziare sabato 9 maggio. Nel caso di criticità specifiche o dove non sarà possibile assicurare il rispetto delle misure di sicurezza, i sindaci potranno vietare l’attività sull’intero territorio comunale o delimitarla su parti di esso.
Queste disposizioni saranno contenute in un’ordinanza che il presidente Alberto Cirio firmerà domani e sono state decise durante una videoconferenza con il prefetto di Torino, i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti delle associazioni degli enti locali. Con le associazioni di categoria verrà siglato uno specifico accordo. "La soluzione individuata permette di consentire il servizio di ristorazione da asporto, pur mantenendo alta l’attenzione", ha commentato Cirio.
Ore 19.45. Piani per la Fase2 in sanità. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha inviato ai direttori generali di tutte le aziende sanitarie la richiesta di predisporre e comunicare entro il 3 maggio le azioni propedeutiche alla Fase2 dell’emergenza. Ogni azienda dovrà elaborare i piani per il progressivo ritorno all’operatività pre-Covid per le aree ospedaliera e territoriale, insieme ai piani delle reti di assistenza ospedaliera, territoriale e di programmazione di quadrante per un eventuale ritorno dell’epidemia. In ogni caso, si dovranno mantenere percorsi Covid dedicati, predisporre un’organizzazione modulabile per affrontare l’ipotetica ripresa epidemica considerando l’offerta delle strutture private, oltre che il progressivo recupero delle prestazioni ambulatoriali non urgenti e delle procedure di prenotazione.
Ore 19.30. 4.911 pazienti guariti e 2.538 in via di guarigione. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 4.911 (287 in più di ieri): 446 in provincia di Alessandria, 195 in provincia di Asti (+10), 255 (+24) in provincia di Biella, 549 (+45) in provincia di Cuneo, 401 (+30) in provincia di Novara, 2.479 (+135) in provincia di Torino, 256 (+28) in provincia di Vercelli, 268 (+11) nel Verbano-Cusio-Ossola, 62 (+4) provenienti da altre regioni. Altri 2.538 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Ore 19.30. I decessi salgono a 3.032. Sono 66 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 14 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). Il totale è ora di 3.032 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 564 ad Alessandria, 168 ad Asti, 162 a Biella, 236 a Cuneo, 257 a Novara, 1.346 a Torino, 158 a Vercelli, 110 nel Verbano-Cusio-Ossola, 31 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
Ore 19.30. Il bollettino dei contagi. Sono 25.995 (+457 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.354 in provincia di Alessandria, 1.557 in provincia di Asti, 964 in provincia di Biella, 2.471 in provincia di Cuneo, 2.266 in provincia di Novara, 12.938 in provincia di Torino, 1.102 in provincia di Vercelli, 1.005 nel Verbano-Cusio-Ossola, 233 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 105 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 199 (-3 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.621 (-16 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 12.694. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 152.447, di cui 81.195 risultati negativi.

Ore 17. Dal 4 maggio circolerà la metà di treni e autobus. L’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, anticipa che dal 4 maggio in Piemonte ripartirà il 45-50% dei bus e dei treni: “Un piano di ripresa dei servizi consistente, ma graduale, che si sta predisponendo con Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta per dare un servizio utile a chi dovrà muoversi nei prossimi giorni”.
Gabusi si aspetta però maggiore chiarezza dal Governo su responsabilità dei controlli e copertura dei costi dovuti alla mancata bigliettazione per la ridotta capienza a bordo, garantisce che “l'organizzazione del trasporto seguirà le esigenze delle imprese e delle attività" e non si nasconde che più complesso è il ragionamento sull’allestimento dei mezzi. 

Martedì 28 aprile

Ore 19.30. 4.624 guariti e 2.429 in via di guarigione. Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 4.624 (182 in più di ieri): 446 (+29) in provincia di Alessandria, 185 (+19) in provincia di Asti, 231 (+13) in provincia di Biella, 504 (+21) in provincia di Cuneo, 371 (+2) in provincia di Novara, 2.344 (+98) in provincia di Torino, 228 (+0) in provincia di Vercelli, 257 (+0) nel Verbano-Cusio-Ossola, 58 (+0) provenienti da altre regioni. Altri 2.429 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Ore 19.30. I decessi diventano 2.966. Sono 53 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 16 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 2.966 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 554 ad Alessandria, 158 ad Asti, 161 a Biella, 230 a Cuneo, 254 a Novara, 1.312 a Torino, 157 a Vercelli, 110 nel Verbano-Cusio-Ossola, 30 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
Ore 19.30. Il bollettino dei contagi. Sono 25.538 (+322 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.329 in provincia di Alessandria, 1.530 in provincia di Asti, 961 in provincia di Biella, 2.420 in provincia di Cuneo, 2.245 in provincia di Novara, 12.625 in provincia di Torino, 1.096 in provincia di Vercelli, 999 nel Verbano-Cusio-Ossola, 234 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 202 (-12 rispetto a ieri), i ricoverati non in terapia intensiva 2.637 (-52 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 12.680. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 146.173, di cui 77.541 risultati negativi.
Ore 19. Dal 4 maggio i test sierologici. Saranno effettuati da lunedì 4 maggio i test sierologici sul personale sanitario piemontese, compresi medici di famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti convenzionati. Il piano di screening prevede l’utilizzo di un test sierologico per IgG neutralizzanti anti-SARS-CoV2. La consegna dei 70.000 kit acquistati d’urgenza tramite la Società di committenza regionale Scr e dei lotti necessari da parte delle tre ditte assegnatarie (Diasorin Spa, Abbot Srl e Medical System Srl), è prevista per il 30 aprile.
“Si tratterà di un’indagine a fine epidemiologico - osserva l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi - che vuole comprendere meglio le caratteristiche della diffusione del virus e fornire fondamentali informazioni per lo studio della patogenesi e lo sviluppo di strategie mirate di prevenzione, anche riguardanti l’identificazione di coorti target di possibile vaccinazione una volta che tale tecnologia preventiva sia disponibile”. 
Ore 18. Garantire la libertà di culto. L’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca ha scritto al premier Giuseppe Conte una lettera sul tema del culto per esprimere “la volontà di mettere a disposizione parte degli sforzi della Regione Piemonte nel trovare una soluzione, congiunta con la Curia, il Governo e le realtà dei fedeli, per far tornare a vivere le chiese in sicurezza. Come faremmo altrimenti, se tra qualche mese la situazione si dimostrasse ancora pericolosa, a negare i riti religiosi per settimane e settimane? E dal 4 maggio a spiegare ai nostri cittadini che è lecito e consigliato recarsi a lavoro per otto ore, vicini ai colleghi, magari arrivando in fabbrica o in ufficio con i mezzi pubblici, ma non lo è andare in chiesa per un’ora alla settimana, distanziati dagli altri fedeli?”.
Ore 16. IoLavoro in agricoltura. La Regione Piemonte sostiene il comparto agricolo piemontese tramite l'Agenzia Piemonte Lavoro e i suoi Centri per l'impiego. Con il portale web www.iolavoro.org/agricoltura sarà dato supporto alle aziende nella ricerca di candidati disponibili a svolgere attività stagionali urgenti, quali la raccolta di fragole, asparagi e primizie, le operazioni di primavera nelle vigne e l'avvio delle colture estive, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Possono candidarsi disoccupati, inoccupati e quanti intendono integrare il proprio reddito. Chi percepisce l'indennità di disoccupazione Naspi o il reddito di cittadinanza potrà mantenere il proprio status e non subirà decurtazioni nei limiti e nelle modalità previste dalla legge.
L’assessore al Lavoro Elena Chiorino la considera “un’iniziativa particolarmente significativa, assolutamente in linea con quanto vado sostenendo da settimane, cioè che per salvare i nostri raccolti occorre puntare prima di tutto sui tanti italiani e piemontesi che hanno perso il lavoro e che sarebbero ben disponibili a reinventarsi in questo settore e anche sui tanti i beneficiari del reddito di cittadinanza che, al momento, non hanno ancora trovato sbocco occupazionale”. Per l’assessore all'Agricoltura Marco Protopapa "è uno strumento utile per questa emergenza ma pratico anche per la futura gestione del lavoro in agricoltura, che permetterà di trovare e offrire lavoro superando molti ostacoli burocratici. L'obiettivo è presentare opportunità lavorative e al tempo stesso rispondere alle richieste urgenti di manodopera pervenute dalle aziende agricole piemontesi".

Venerdì 1° maggio

Ore 13. Inaugurazione alle Ogr dell’Albero delle dimissioni.
Ore 9. Libertà sì, ma con responsabilità. Il presidente Cirio ha poi sostenuto che "il rischio che si possa tornare a un innalzamento dei contagi c'è. Noi lo sappiamo e dobbiamo essere consapevoli. Riprendiamoci il nostro lavoro, godiamoci una passeggiata, ma facciamolo rispettando le regole che ci permettono di convivere col virus. Libertà sì, ma con responsabilità".
Ore 9. Cirio: Trasformare la rabbia in energia. Nella diretta Facebook di ieri sera il presidente Alberto Cirio ha ammesso: "Ascolto e leggo tutte le critiche, e dico che anche io sono arrabbiato. Vivo questa arrabbiatura come padre, come persona, come uomo che ha vissuto per sedici giorni con questo maledetto virus in corpo , ma da presidente della Regione devo trasformare questa arrabbiatura in energia. Ciascuno di noi deve farlo: trasformiamo insieme la rabbia in energia positiva. Ne ha bisogno il Piemonte, ne hanno bisogno i nostri figli. Ci aspetta ancora un lavoro grande non dobbiamo mollare e dobbiamo continuare a mettercela tutta. Solo insieme, trasformando la rabbia in energia, potremmo farcela".

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