Il sito di Gobero, sulle rive di un paleolago scomparso nella parte occidentale del deserto del Tenerè[6], testimonia la storia del popolamento del Sahara durante le fasi umide dell'olocene. Il sito presenta due fasi di occupazione:
- la prima, datata tra il 7.700 e il 6.200 a.C., è riferita ad una popolazione di cacciatori/pescatori e raccoglitori, affini ai tipi umani iberomaurusiani e capsiani del Maghreb e a quelli mechtoidi del Mali e della Mauritania, i quali abitavano in insediamenti stabili e utilizzavano recipienti in ceramica, con manufatti riferibili alla cultura kiffiana (dal sito di Adrar-n-Kiffi, presso Adrar Bous, a circa 500 km a nord);
- la seconda, datata tra il 5200 e il 2500 a.C., legata ad una rioccupazione da parte di una diversa popolazione di pastori sedentari, apparentemente privi di rapporti con le altre popolazioni sahariane contemporanee, che integravano la dieta con la caccia, la pesca e la raccolta di molluschi, appartenevano alla cultura tenereana e seppellivano i morti in forme ritualizzate.
Fra il X e il XIX secolo in Niger ci fu un forte regno chiamato Hausa, che controllava le rotte delle carovane che attraversavano il Sahara e dominava la regione fertile del sud del territorio. L'apogeo di questa cultura iniziò nel XV secolo, per cominciare a decadere con la conquista europea del Niger nel XVIII secolo. Tra questi regni ricordiamo quello di Samory Turé, che fu uno degli ultimi ad arrendersi.
La colonizzazione francese si completò nel XIX secolo, quando l'attuale territorio del Niger venne a far parte dell'Africa Occidentale Francese fino al 3 agosto 1960 (data dell'indipendenza).
Il Niger divenne una repubblica presidenziale. Dal 1999 ha una nuova costituzione, varata a luglio 1999. I governi sono cambiati fra dittature militari e governi di transizione. Il parlamento è stato sciolto più volte dopo colpi di stato vicini tra loro.
Il 18 febbraio 2010 un colpo di Stato rovescia il capo di Stato Tandja Mamadou.
Nell'aprile 2011 si svolgono nuove elezioni, che vedono vincitore Mahamadou Issoufou, che diventa nuovo Presidente del Niger col 58% delle preferenze. Le elezioni, al contrario di altre nel continente africano, non portano particolari contestazioni e si svolgono in maniera pacifica. Nel luglio 2011 viene sventato un attentato contro il Presidente.
Situato immediatamente a sud del tropico del Cancro, il territorio del Niger, nella sua metà settentrionale, ha clima prevalentemente tropicale desertico, caratterizzato da notevoli escursioni termiche diurne (si può passare durante il giorno da valori di 38 °C a 10-12 °C di primo mattino) e dalla scarsità di precipitazioni: in certe zone del Sahara non piove per anni. La fascia sud-occidentale e meridionale è invece interessata dall'influsso dei venti alisei provenienti dal golfo di Guinea, con conseguenti precipitazioni per circa 600-800 mm medi annui (750 mm a Niamey), concentrate durante la stagione estiva, e da una diminuzione delle escursioni termiche annue. Dal Sahara soffia, soprattutto durante l'inverno, l'harmattan, vento asciutto e caldo.
Nella zona sahariana settentrionale la vegetazione è limitata alle oasi, dove prospera la palma da dattero, sistematicamente coltivata. Dove il deserto lascia il posto alla steppa saheliana predominano le graminacee, le euforbie e gli arbusti spinosi. Lungo la fascia sud-occidentale, dominata dalla presenza del fiume Niger, il paesaggio vegetale è rappresentato dalla savana arborata con predominio di acacie, baobab, karité e mogano. La fauna delle zone desertiche è in parte comune a quella della steppa, ma limitata alle specie resistenti alla sete, come il cammello e l'antilope. Vari rettili vi passano lunghi periodi in semi-letargo sepolti nella sabbia. Nella regione meridionale si trovano leoni, leopardi, sciacalli, gazzelle e giraffe, varie specie di uccelli e scimmie. I margini dei fiumi e del lago Ciad sono popolati da facoceri e ippopotami. La sezione nigerina del parco nazionale di «W», sulla sponda destra del fiume Niger, conserva l'ambiente naturale e faunistico più ricco dell'Africa occidentale.
La mortalità infantile è molto alta come nei paesi confinanti. Inoltre, la mortalità dei bambini di età compresa fra uno e quattro anni è eccezionalmente elevata (248 su 1000) ed è dovuta all'alimentazione povera e alle precarie condizioni di salute. Ciononostante, il tasso di fecondità molto alto (7,2) fa sì che quasi la metà (49%) degli abitanti del Niger abbia meno di 15 anni di età. La popolazione del Niger è destinata a raddoppiare entro il 2040.[7][8][9][10][11]
Il tasso di scolarizzazione è del 29% (60% maschi e 40% femmine).[12][13] Un mezzo di diffusione della cultura è rappresentato dalle scuole coraniche.
Le etnie del Niger sono:
- Hausa, agricoltori stanziali, insediati fra Dallol Mauri e Zinder, vivono nel centro e nell'est; sono presenti anche nella Nigeria settentrionale;
- Djerma-Songhai, agricoltori stanziali, insediati a ovest; sono presenti anche in alcune aree del Mali; includono i Wogo e i Kurtei;
- Tuareg, Tebu e Arabi, allevatori nomadi, insediati a nord e nord-est;
- Kanuri e Buduma, allevatori semi-nomadi, insediati all'estremità orientale, ai confini con il Ciad;
- Peul o Fulani, allevatori semi-nomadi, disseminati su tutto il territorio.
Gli Hausa e i Djerma-Songhai rappresentano i due gruppi etnici più diffusi nel paese e insieme formano i 3/4 della popolazione. Anche i Gurmantche sono stanziali, dediti all'agricoltura e vivono nelle regioni meridionali, le più fertili del Niger. A causa della vorticosa crescita demografica e della conseguente competizione per le scarse risorse naturali disponibili, negli anni recenti si sono registrati alcuni scontri fra le tribù di agricoltori e quelle di allevatori.
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