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domenica 31 ottobre 2021

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 


UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL  NOSTRO CO FONDATORE  ANDREA ZILLI CON  TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.






KABUL


 Guardo le ali


mentre i motori si accendono.


Vedo un oceano di mani,


vedo un'onda di paura correre verso l'aereo.


Negli occhi il terrore


che tutto si sgretolerà


e tornerà nell'ombra.


La luce del sole


un'anticamera della regressione in atto.


Non c'è più la donna,


non c'è più il volo degli aquiloni.


Le porte del domani


vedono sedere sui troni 


l'ignoranza e la violenza.


Ho visto angeli impauriti


cadere nel vuoto


accettando il rischio.


Ho visto angeli con gli occhi gonfi di lacrime


sperare nella buona sorte


anche sapendo d'illudersi.


In fuga senza troppe pretese


cercando di fuggire dal nero.


Anime aggrappate ai sogni


che erano l'unica cosa che rimaneva.


Ora cosa resterà dei diritti?


Cosa resterà di quelle piccole libertà


che erano briciole,


ma sembravano traguardi impossibili?


Ho visto gente morire


mentre l'onda nera raccoglie


ed elimina ogni certezza.


Sogno ancora quelle ali


e quel volo verso il sole,


ma di quel sogno ad occhi aperti


non resta che il peso delle lacrime.



Questa poesia ha preso ispirazione da un evento avvenuto a Kabul in Agosto 2021 dove 600 e più afgani vengono evacuati su un cargo militare degli Stati Uniti.

In quei giorni si sono viste le scene della folla che correva verso l'aereo nella speranza di poter partire.







PESCATORE SOLITARIO


 Arrivederci,


tornerò un giorno.


Lascio casa,


vado verso il mare.


Nella tasca mille sogni,


mille sorrisi.


Le onde del mare 


accompagnano i miei pensieri.


Alla ricerca dell'avventura,


alla ricerca della libertà.


Non ho nulla da donare


se non la mia semplicità.


Ho portato giusto le reti per pescare


e un foglio con due righe da scrivere


e lasciare scivolare tra le dita del mare.


Tornerò un giorno,


a voi il compito di accendere una fiaccola


per accompagnare ogni mio passo incerto.





MALGA ZONTA


Eri lì a Malga Zonta

potevi sentire quel senso di preoccupazione.

Attacco continuo,

non ci sono tregue.

Oltre quel muro c'è del piombo caldo,

ma il pensiero di resistere non muore mai.

Gli sguardi fissi verso il destino,

anche se porta ad una manciata di colpi di mitraglia.

Resistere per un ideale di libertà,

ribellarsi alla realtà.


Questa poesia è contenuta nella raccolta SOGGETTI LIBERI del 2014.

Parla dell' eccidio di Malga Zonta che fu una strage nazista compiuta nella notte del 12 agosto 1944, nella quale furono fucilate 18 persone, di cui 15 partigiani e tre malgari.









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