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mercoledì 15 dicembre 2021

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 


UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL  NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON  TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.






CABRON


Attraversi i binari

in cerca di fortuna.

La fiducia la devi dare

a tuo rischio e pericolo.

Su e giù dal treno

in cerca di novità.

Ripensi ancora a Sara

ai ricordi insieme che porti dentro.

La vita crudele

non lascia scampo.

La realtà bandita

ci separa per sempre.

Hai attraversato insidie

credendo nel futuro.

Una volta lì però

ti sei sentito in gabbia.

Negli occhi tuoi

ogni attimo del viaggio.

Ora ti guardi intorno

rinchiuso in una gabbia dorata.


Questa poesia è contenuta nella mia prima raccolta di poesie "SOGGETTI LIBERI" (2014).

La poesia prende ispirazione dal film "LA GABBIA DORATA".

La gabbia dorata (La jaula de oro) è un film di coproduzione messicano-spagnola del 2013 diretto dal regista spagnolo Diego Quemada-Diez.






PENSIERI DELLA MENTE


Terremoto interiore


corrode l'uomo 


confondendogli i pensieri nella mente.


Sensazioni contrastanti


avvelenate da una realtà


che parla di tutto


senza dire nulla.


Memorie custodite


in blocchi d'immagini ingiallite.


Si sovrappongono gli sguardi


mentre le parole corrono tra le curve della mente.


Non c'è quiete,


non c'è pace.


Terremoto interiore


che trova le radici nei silenzi di una vita.


Il passo si fa più pesante


mentre il paesaggio si assottiglia


e stringe come corda alla gola.


Brucia l'inquietudine


ed anche la più piccola gioia


scivola al suolo senza fare rumore.




IL DESERTO DEI TARTARI


Levato il velo

hai potuto aprire gli occhi.

I colori hanno il loro posto nel mondo,

quante emozioni posate lì vivono in uno stato contrastante.

L'attesa un peso sull'anima,

l'ignoto mescolato all'ombra apre il vaso di Pandora.

Nessun movimento,

nessun grido.

Levato il velo

è rimasta l'infinità irrequietezza.

Il nemico è all'interno della mente

è la tua ricerca continua della guerra.



Come si può facilmente capire dal titolo della poesia l'ispirazione arriva proprio dal romanzo di Dino Buzzati "IL DESERTO DEI TARTARI".

Pubblicato nel 1940, segnò la consacrazione di Buzzati tra i grandi scrittori del Novecento italiano.








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