UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
TRA LE BRACCIA DEL MARE
Le barche
sono pronte a partire.
C'è una richiesta di aiuto,
i vecchi pescatori
non restano prigionieri delle paure.
Anime tra le braccia del mare
chiedono aiuto,
anime rischiano la vita.
Le barche accettano di sfidare
il mare in tempesta.
Chiudendo per pochi attimi gli occhi
scivolano dentro la paura.
Sfiorano il pianto delle madri,
sfiorano il dolore di un bambino.
Le donne
e i bambini attendono alla porta
scavando nel buio con una lanterna.
.I vecchi marinai
si lasciano spingere avanti dal vento.
Anime prigioniere del mare,
il volto consumato dalle lacrime.
Dietro le barche
la piccola città accompagna il lungo cammino
con la preghiera.
Torneranno le barche
portandosi dentro il sorriso delle donne.
Torneranno a casa le anime
e potrà tornare la quiete.
TRA LE TUE DITA
Ti stringerò forte
posando il cuore
tra le tue dita.
La notte accarezzerà
e custodirà i respiri.
Ho raccolto i miei pensieri
nell' arpeggio di una chitarra.
Puoi trovarci la malinconia,
puoi trovarci la magia.
Ti stringerò forte
e ti porterò con me.
Custodirò i tuoi occhi
nel suono di una chitarra.
Porterà alla luce
l'amore.
Mi sono perso
dentro ai tuoi occhi.
Si sono aperto per me il Paradiso,
si sono spalancate le porte dell'amore.
Suona ancora l'arpeggio la chitarra
racconta la passione,
racconta la magia.
Porterà alla luce
la bellezza
e la malinconia.
In questa poesia ho preso spunto dal film "C'ERA UNA VOLTA IN MESSICO".
Film del 2003, prodotto, scritto e diretto da Robert Rodriguez.
IL CERCHIO DI FUOCO
Il cerchio di fuoco
è affollato di sguardi.
La danza continua da ora
alla ricerca di una risposta,
di un segnale.
Tutto è racchiuso lì
in quell'attimo indelebile.
L'uomo bianco è arrivato
e ha portato via ogni cosa
che non sia un deserto di dolore.
Nel cerchio di fuoco
la danza continua senza sosta.
Donne,
bambini
e guerrieri cercano risposte sollevando da terra la polvere.
Nei loro gesti
raccontano tutto il dolore.
L'uomo bianco ha tolto ogni cosa
lasciandosi alle spalle la desolazione.
L'uomo bianco ha deciso il destino,
l'uomo bianco vi ha strappato ogni sorriso.
La danza ha continuato senza sosta
anche se di quelle anime non è rimasto che la polvere.
BRUCIA LA PELLE
Asfalto rovente
sotto i piedi.
Chilometri in solitudine
accarezzato dai raggi del sole.
Brucia la pelle
mentre la gola chiede pietà.
Chilometri in mezzo al niente,
solo l'asfalto che non ha ancora svelato la destinazione.
Quale posto raggiungerò?
gli occhi cominciano ad essere stanchi.
Quanti sguardi incontrerò?
sono chilometri di niente.
Asfalto rovente,
bagnato solo dal sangue.
Cadere fa parte del viaggio
basta sapersi rialzare
e ripartire.
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