UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
FELINO FERITO
Il freddo
era arrivato ormai.
La povertà posata lì
a Iasciare solchi sui Ioro visi.
Il cibo veniva a mancare
non restavano che le lacrime.
Rabbia,
stava crescendo la rabbia.
Un felino ferito
reclamava rispetto.
Un felino ferito
stanco di leccarsi in silenzio le ferite.
C'era aria di rivoluzione, l'atmosfera trasudava sangue e lacrime.
Il potere dentro stanze dorate
ignorava il richiamo. C'era già un pò di sole quando caddero le teste.
C'era aria di rivoluzione
in quel desiderio di cambiamento.
Rabbia,
c'era un’onda di rabbia e di dolore.
La poesia in parte prende ispirazione dal romanzo "L'armata dei sonnambuli" del collettivo di scrittori italiani Wu Ming.
È stato pubblicato in ltalia da Einaudi nel 2014.
È il secondo romanzo di quello che i Wu Ming chiamano il "Trittico Atlantico", progetto che prevede la realizzazione di tre libri, tutti ambientati negli ultimi trent'anni del XVIII secolo, su entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico. Intorno a ciascun libro si va sviluppando una serie di racconti, eventi e spettacoli
teatrali-multimediali.
C'E' ANCORA BATTITO
Sono vivo
in un ring di squali.
Resisto ad ogni colpo,
resisto senza cedere terreno.
C'è ancora battito
in questo corpo stretto nella morsa. Ho ferite che porto dentro,
cicatrici a raccontare la storia.
Sotto le stelle
rivedo ogni errore
scoprendo come essere migliore.
Sono vivo
in questa giungla.
Non so stare alle regole
quando per il più forte non valgono.
C'è ancora polso
dentro di me.
Un battito mi tiene a galla
mentre gli errori si posano come veli sulla mente.
Ogni giorno
pugni colpiscono duro mettendomi in difficoltà.
Con il sapore del sangue sulla Iingua
realizzo di essere ancora qui.
Sono ancora vivo
in un ring di squali.
Sono ancora in piedi accarezzando le cicatrici.
LE REGOLE DEL GIOCO
Tu,
si tu potente.
A te che il potere
ha tolto la vista
vuoi davvero continuare a sbagliare?
Tu che indossi il potere
prova giocare.
Le regole sono aII'apparenza semplici
non ci sono bombe,
non c'è la guerra.
Troppo corpi stesi sul selciato raccontano di secoli di dolore.
Tu che imbracci il potere
cosa diresti ad un cuore innocente protetto daII'amore materno davanti al piombo caldo.
Tu che imbracci il potere
cosa diresti ad un giovane cuore
che attende il ritorno dell'amore lasciandosi consumare dal tempo.
La terra ha bevuto abbastanza
e di quel sangue Iascia tracce indelebili.
Tu,
si tu potente.
Riesci a restare a galla
in questa sfida senza violenza.
Tu che indossi il potere
prova a giocare alle mie condizioni.
Nessun commento:
Posta un commento