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lunedì 8 maggio 2023

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 



UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL  NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON  TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.





IL CANTO DELLE BALENE


 Ascolto il canto delle balene


chiedermi perchè il mondo non cambierà mai.


L'acqua si colora del rosso sangue


raccontandone il dolore.


L'uomo è una bestia


che prova piacere 


nell'immergere le mani nel vortice più nero.


Il cuore 


una fredda lapide che non conosce pietà.


In quel canto


ritrovo le parole di una preghiera


verso un Dio che ha pazienza ma poca autorità.


Non ci sarà un angelo


a guidarle oltre la linea dell'orizzonte.


L'acqua rosso sangue


è lì a rammentare l'ennesimo peccato.


Ascolto la loro preghiera,


il loro chiedere pietà.


L'uomo è una bestia


che non conosce limite alla propria follia.


Ci sarà mai un angelo 


a guidare il loro volo verso l'orizzonte 


che trova sfumature da tempesta.


Anche il cielo lascia scendere la pioggia 


come lacrime amare davanti a tanto male.





ANTICHE PAGINE


La notte 


ha accolto le mie parole.


Sussurri leggeri


dove cercavo risposte dalle tenebre.


La morte aveva colpito ancora


tra le righe di un vecchio libro.


Nera era la lingua 


del corpo la cui vita era stata spenta.


Nere erano le dita


che alla luce di una candela avevano cavalcato le parole.


Brucia la biblioteca,


bruciano i libri.


Arde la notte


che legge negli occhi la paura.


Un fuoco si alza alto verso il cielo,


giusto pochi manoscritti vengono strappati alle fiamme.


Nera era la lingua


di chi aveva perso la vita.


Nere le dita


che avevano sfogliato le antiche pagine.


La notte si ferma ad ascoltare


i sussurri che escono dalle labbra.


Una richiesta di aiuto,


la ricerca della verità.



La poesia prende ispirazione dal romanzo di Umberto Eco "IL NOME DELLA ROSA", edito per la prima volta da Bompiani nel 1980.






IL PRIMO CAPITOLO


 Il viaggio è cominciato


alle prime luci della sera.


Un soffio di vita


accompagna il tempo 


che sembra per un attimo rallentare.


Un vento caldo


soffia lungo la strada.


Un sogno ad occhi aperti


che si posa qui sulle mani.


La porta che conduce al mondo


si è aperta di colpo.


Con gli occhi ancora troppo stanchi


hai cominciato a guardare il mondo.


Con le dita


hai cominciato a tracciare un disegno 


che parte dal pianto.


Con le mani 


cominci a sfiorare quello che il tempo ti dona.


Quando la notte arriverà a bussare alla porta


e le ombre raccoglieranno il tuo sonno


con le candele accompagneremo il cammino.


La porta che conduce al mondo


si è aperta.


Il viaggio sarà come un libro che si riempie di memorie


e la vita continuerà a fiorire.


Quando arriverà la notte


alla luce della candela non avrai paura.


Con gli occhi ancora troppo stanchi


cominci a guardare il mondo che ti circonda.


Lì dove la linea dell'orizzonte si colora di rosso


c'è un nuovo giorno che prima o poi arriverà.












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