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martedì 25 luglio 2023

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "MARIANGELA BARALDI ART" DELLA NOSTRA PITTRICE MARIANGELA BARALDI, DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 


UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "MARIANGELA BARALDI ART" DELLA NOSTRA PITTRICE MARIANGELA BARALDI, DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.






In questi giorni di grande caldo la pittura diventa, per me, un rifugio di freschezza!!!
Di solito i miei amici a quattro zampe si accovacciano sotto il mio cavalletto e, sonnecchiando contenti, mi aiutano nella difficilissima impresa di creare un quadro. Negli ultimi giorni, però, l’afa e il caldo hanno influenzato non poco le loro abitudini…
infatti ciò che ora prediligono fare, a mio malgrado, è quello di stendersi sotto il mega stendino dove l’ombra e l’umidità dei panni stesi dona refrigerio!!! Accidenti che sensibili che sono i gatti!!!! Dal termosifone di gennaio allo stendino di luglio…sanno sempre come stare comodi nonostante gli sbalzi termici stagionali!!!!
Ritornando al mio cavalletto…oggi è pieno, carico di quadri e tele abbozzate che aspettano impazienti di essere finite ma io, come al solito, sono un vulcano: nella mente mi si affollano idee da catturare e assolutamente da imprigionare prima che scappino!!!
Come si fa se si hanno più idee che tele o tavole… bisogna andare ad istinto e prendere in mano il quadro che in quel momento ti suscita emozione. In questi giorni mi ha catturato l’attenzione una tela con un soggetto già studiato da me più volte. Si tratta di un fenomenale controluce di Degas dove si manifestano tutte le qualità di questo grande artista nel catturare la luce. La luce che plasma i corpi e che si posa su ogni piccolo particolare fino al pizzo delle vesti.
La donna ritratta è affacciata alla finestra, seduta contempla e medita. Questa immagine mi è molto piaciuta poiché ricorda un personaggio di J. Joyce in “Dubliners” (opera pubblicata nel 1914) chiamato Eveline.
Eveline è una giovane donna che guardando fuori dalla finestra di casa inizia a compiere un viaggio nella sua coscienza. La staticità e immobilità del suo corpo, imprigionato nel suo stato d’essere, si contrappongono all’intenso viaggio della sua mente tra i ricordi del passato, le emozioni del presente e le paure del futuro. Vorrebbe partire e lasciare quella stanza ma, sebbene i suoi pensieri riescano a farlo, la sua coscienza e i suoi doveri la paralizzano. La sua vita sarà sospesa e divisa tra il desiderio di fuga dalla realtà e i progetti irrealizzati del suo futuro. L’immagine dipinta di Degas, con pochi tratti, riassume in arte ciò che Joyce scrive: la donna è catturata e imprigionata dalla luce del quadro come è catturata dai suoi pensieri nelle descrizioni del libro. Ciò che contraddistingue i vari passi dell’opera di Joyce e anche di altri autori, come Virginia Woolf, è la descrizione del flusso di coscienza. Quel viaggio interiore che prescinde dal tempo cronologico (anzi gli va contro) e che fluttua negli spazi interni della mente dell’uomo.
Questo fluttuare è molto simile al processo creativo di un artista dove le idee corrono veloci e fluide mentre la mano fa fatica a realizzarle istantaneamente. Si arriva così al momento in cui la mente deve scegliere o si paralizza restando imprigionata come Eveline nel limbo tra ispirazione e realtà.



Olio su tela “Donna alla finestra” omaggio a Degas



Bibo e Cuci sotto lo stendino











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