UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "MARIANGELA BARALDI ART" DELLA NOSTRA PITTRICE MARIANGELA BARALDI, DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
Vi sarà capitato sicuramente di andare dal veterinario con il vostro animale a quattro zampe: è veramente una esperienza particolare!
Da qualche giorno Cucciolo si lamentava: aveva una zampetta sanguinante e gonfia… forse un pungiglione di un insetto…non sapevamo cosa fare e così lo portammo dal dottore. Quel giorno la sala di aspetto era piena di gente ognuno con il proprio prezioso cagnolino o gattino. Ad un tratto l’infermiera uscì dall’ambulatorio e chiamò: “Gomiero Cucciolo” mamma mia che effetto sentire chiamare il tuo gatto con nome e cognome!!!
Il veterinario di turno era un signore simpatico, il suo camice aveva tutte le tasche ricamate con Winnie the Pooh. Cucciolo fu bravissimo non pianse nemmeno quando gli fu fatta la puntura a dimostrazione del fatto che si chiama Cucciolo di nome e di fatto: Un gattone di ben 5,7 chili tutti di tenerezza!!!
Il vero problema nacque quando il dottore disse : “Qui ci vuole il collare Elisabetta”… ma che cosa era e quel nome perché? Ci disse che necessitava di collare perché non doveva assolutamente leccarsi la zampa…ma l’avreste mai detto che il collare si chiama Elisabetta perché la forma ricorda i colli dei vestiti della regina Elisabetta I…io non ci sarei mai arrivata a capirlo!!!
Che sofferenza mettere questo collare ma bisognava farlo e a denti stretti lo mettemmo. Poverino Cucciolo vagava per la casa stralunato e disorientato tanto che mia figlia più piccola disse che sembrava un gatto alieno. Anche suo fratello Bibo lo guardava stranamente avendone profonda paura.
Ispirandosi a Cucciolo mia figlia scrisse un tema per scuola molto originale, intitolandolo “Un’avventura spaziale: il gatto blu”. Vorrei riassumerlo di seguito:
“C’era un gatto di colore blu che viveva sulla Luna e una bambina astronauta che viaggiava sulla sua navicella. Una notte la bambina si accorse dalla finestra spaziale che il gattino blu si era fatto male ad una zampetta e così corse fuori con la sua tuta a salvarlo. Nacque così una bellissima amicizia fatta di giochi e passeggiate tra i pianeti. Purtroppo arrivò il giorno in cui la bambina dovette rientrare a casa. La prima cosa che pensò fu quella di portare con sé il suo amato amico ma poi si rese conto che non avrebbe potuto vivere sulla Terra perciò lo lasciò libero di tornare sulla Luna. La bambina capì che sebbene non si sarebbero visti mai più il loro amore sarebbe stato sempre infinito come l’Universo.”
Da questo racconto è nato anche un quadro fatto da mia figlia che ora è nella sua camera, per me è veramente bellissimo! Voglio condividerlo con voi.
Nessun commento:
Posta un commento