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mercoledì 6 marzo 2024

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 



UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL  NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON  TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.




PILOTA


Hai scavato nei ricordi


sfogliando ogni pagina.


Quando gli occhi si chiudono


vedi ali libere di volare.


Per troppo tempo hai pensato fosse solo follia


per troppo tempo sei stato lontano dalla realtà.


La malattia ha divorato la tua mente


oscurando tutte quelle cose che un tempo sentivi vitali.


Scorrono immagini davanti agli occhi,


vecchie fotografie.


La tua natura di pilota


non ha abbandonato totalmente il corpo.


Nonostante la malattia 


nel profondo del cuore arde ancora quella fiamma.


Quando gli occhi si chiudono


vedi flash di un passato che ti appartiene


e che alla mente è stato cancellato.


La tua natura di pilota


scorre nelle vene.


La malattia sembrava un muro insormontabile,


ma la libertà del volo ha una fiamma che ha continuato a bruciare.


Chi segue i tuoi passi


ricorda ciò che eri.


Le ali per volare 


erano il tuo motore.


La malattia ha provato ad eliminare ogni dettaglio,


ma nelle profondità dell'anima arde ancora la fiamma.




In questa poesia ho immaginato la figura di un signore anziano con una malattia che lo porta a dimenticare le cose.

Questa malattia sembra cancellarne il passato, mentre invece in qualche angolo di cuore rimane viva la fiamma della passione.




RISVEGLIO


Ad attendermi nella tenda


c'è il sorriso di un bambino.


Un sole arde nello sguardo


 dell'anziana che mi rivolge il saluto.


Antico rituale della sciamana


accompagna il mio respiro.


Rivedo ciò che è stato il cammino,


un viaggio di fuoco 


e di conquiste.


Ad attendermi al risveglio


una quiete interiore.


Il sorriso del bambino 


è sempre lì due passi più avanti di me.


Nei suoi occhi 


vedo bruciare la curiosità di sapere 


dove la mia mente aveva viaggiato.


Vedo i condottieri di un tempo,


sento la terra tremare al loro passaggio.


Al mio risveglio


sento il peso del sudore sul corpo,


sento il sole seccare le mie labbra.


Vedo lo sguardo dell'anziana signora,


il suo ennesimo inchino.






CONQUISTADORES 


Un vento di conquista


che accompagna il cuore di ogni condottiero.


Dalla Mongolia all'America


ha segnato il destino di ogni guerriero.


Al loro passaggio


non resta che il ricordo avvolto tra le fiamme.


Guardo i loro occhi


e vedo solo il sangue.


Cadono i guerrieri,


lasciano una scia di dolore.


Il giorno ormai alle spalle


aveva le mani immerse nel dolore


mentre del domani non c'è certezza.


Non c'è spazio  per le lacrime,


questo attimo è quello che accompagna la fine.


Ai piedi della piramide


guardo l'altare spoglio.


Il cuore strappato dal petto


era stato alzato verso il sole


mentre gli occhi del condannato 


si svuotavano della speranza.


Come una tempesta


porta via la quiete.


Vorresti un attimo,


solo un altro attimo.


Il tempo della parola


è terminato.


Il silenzio


ha trovato spazio tra tutta quella paura.


Il giorno alle spalle


ha lasciato solchi di sangue 


e di dolore.


La sete di potere non conosce tregua,


vuole sempre di più.


E' come una seconda pelle


succube del peggio dell'umano.


Un'allucinazione che non si ferma davanti a niente


un orizzonte ingordo senza vergogna


e senza freno.


Il volere di potere,


il potere di volere


fino a perdere il controllo di ciò che si deve essere.


Scompare anche la coscienza di specchiarsi in quelle sere


dove un gemito di dignità dovrebbe emergere


per scrivere una capovolta direzione dell'uomo interiore.


Ha succhiato via tutta la linfa vitale


da ogni civiltà.


Il destino è scritto nelle stelle,


il destino è illustrato sulla parete.


Giorno e notte


ho raccolto le lacrime delle donne.


Ritrovandoti con lo sguardo


ad attendere la preda.


I sogni di una vita


sono prigionieri nella rete delle bugie.


Il tempo scriverà il cammino


tra guerre 


e dolore.


Non c'è tempo per le lacrime,


questo attimo è quello che accompagna 


il prossimo passo verso la fine.


Vorresti un attimo,


solo un attimo per ritrovarti con lo sguardo


ad attendere l'arrivo della guerra.


Vedo catene ai polsi


di uomini un tempo liberi.


Il mondo è in cambiamento


ma quello che porta nelle vene resterà.


Germoglia nel suo ventre 


l'ossessione per il potere


a costo di giocarsi la propria casa.


Il sole è stato oscurato 


dalle vostre vele


impregnate di morte.


Marceranno sulla terra


conquistando ogni angolo.


Immergeranno le mani nel sangue


per sentirsi invincibili.


L'infezione insana si è già impiantata


e martella le radici 


di quella che una volta era dimora d'amore.


La maledizione voluta e cercata


che devasta gli scampoli autentici di commossa profondità.


Sibila nell'aria ancora un ruvido grido


di chi crede ancora nel fragore di un timido brivido indifeso


ma basterà?


L'abisso dell'avidità logora


e non si arresta.


Non risparmia,


non si placa


anche chi gli si è affidato divorerà insaziabile


Leviatano che trionfa  anche sulla libertà.


Terra rossa,


terra di conquista.


Quel rosso sangue


racconta della gloria


e di battaglie.


Il potere coprirà i loro occhi


portandoli alla pazzia.


Ogni leggenda è come una fiamma


che prima arde


e poi muore.




In questa poesia tratto il tema dei grandi conquistatori e della loro ossessione per il potere.

La poesia è stata scritta assieme a Gianluca Clemente, amico fraterno, poeta del Sud e ospite fisso nelle mie raccolte di poesie.










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