21 Gennaio 2017
La Famiglia Favero - Samà,
nota per la difesa dei paracarri
di Via Camucina, ora in lutto.
L'ex maresciallo, 86 anni,
ricoverato per una influenza
è poi morto in Ospedale.
Sorgono dubbi sulle cause,vengono rinviati i funerali...
Favero Renzo Luigi, ex maresciallo dei Carabinieri, è morto sabato 14 gennaio scorso nell’Ospedale di Portogruaro, per quella che sembrava una semplice influenza, ma che poi a seguito di complicanze, si è dimostrata per lui fatale.
Favero lascia nel dolore l'adorata moglie Assunta Samà, gli amati figli Gianfranco e Caterina, quest’ultima sposata e residente a Trieste, ma sempre in contatto con i genitori, che veniva spesso a trovare, specialmente negli ultimi mesi a seguito delle note vicende dei paracarri di Via Camucina, una battaglia legale con l’Amministrazione comunale tuttora in corso…
Nato il 29 settembre 1930, con i suoi 86 anni, e ancora sofferente per i postumi di un incidente domestico che lo costringevano a muoversi con le stampelle, era rimasto un “combattente”, ma la triste e lunga vicenda dei paracarri lo aveva segnato nell’animo, vedere soffrire la sua Famiglia accusata di insensibilità verso i disabili, loro malgrado sulle cronache dei Giornali, media locali e pure in Consiglio comunale, lo aveva toccato nel profondo, fa sapere sua moglie Assunta, e questo forse ha influito anche nel suo fisico…
Non sono stati fissati ancora i funerali, manca una data, ci sono degli accertamenti in corso sulle cause della morte, ci sono dei dubbi avanzati dai familiari sulle procedure adottate dall’Ospedale di Portogruaro, che dopo un primo ricovero in Pronto Soccorso, lo avevano dimesso diagnosticando una semplice influenza, ma una volta a casa è peggiorato, e ha dovuto essere riportato in Ospedale dove poi è spirato, sembra per una polmonite…
Alla Famiglia Favero - Samà, in questo momento di grande dolore, le mie più sincere e sentite Condoglianze, sono in tanti che hanno manifestato la loro vicinanza alla signora Assunta e al figlio Gianfranco in Via Camucina, tra questi anche don Pietro Cesco che ha portato loro il conforto della preghiera, mettendosi a disposizione.
G.B.
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