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domenica 28 novembre 2021

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "MARIANGELA BARALDI ART" DELLA NOSTRA PITTRICE MARIANGELA BARALDI, DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 


UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "MARIANGELA BARALDI ART" DELLA NOSTRA PITTRICE MARIANGELA BARALDI, DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.





Oggi vorrei parlare della tecnica del disegno dal vero. Chiunque abbia fatto una scuola d’arte o un corso sa specificatamente di che cosa io stia parlando. Fortunatamente ho avuto la possibilità di sperimentare tutte le varie forme di questa disciplina veramente appassionante e mi piacerebbe raccontare qualche aneddoto, in proposito, risalente ai tempi della mia vita liceale. 

La prima cosa che vidi entrando il primo giorno di scuola (nella vecchia sede di via Pietro Canal) furono dei giganteschi calchi in gesso, che impressione!!!! Tutti bianchi e splendenti: dal Laocoonte al Mercurio di Prassitele, dal busto di Seneca alle formelle del Donatello…che meraviglia un concentrato di arte in un corridoio. Nella mia prima lezione di disegno, molto ansiosa, pensai: chissà quale busto mi faranno disegnare …ma non fu subito così!!!

Le prime cose che disegnai, per un bel pezzo, furono dei solidi di legno. I disegni fatti, sulla mitica carta da pacchi fermata con puntine rigorosamente a tre punte, non furono dunque dei capolavori artistici ma apparentemente dei freddi solidi in tutte le varie posizioni. Fui scoraggiata, mi sarebbe subito piaciuto disegnare una bella figura e lo feci, con educazione, presente al professore.  Mi ricordo le sue parole come se fosse ieri! Era un professore di grande esperienza, un po’ avanti con l’età, con un barbone bianco e due sopracciglia che incutevano paura. Era famoso nella scuola per essere molto severo ma veramente bravissimo. Mi disse, dandomi del lei, : “Ha mai visto lei le ballerine di Degas…” per fortuna a quella domanda ero preparata, ero e sono una grande estimatrice di questo artista, perciò risposi con sicurezza :”Si professore” e lui mi disse: “Bene domani  visto che non le piacciono i solidi farà ancora quelli  e quelli finché io non vedrò che potrà avvicinarsi, anche solo a guardare, come disegnava Degas!!!” mamma mia che delusione, avevo capito in quel momento che il talento non sarebbe bastato, bisognava studiare e anche tanto!! Ore ed ore tutti i pomeriggi li passavo a scuola quando arrivò il momento tanto atteso…nell’aula quel giorno comparve un bassorilievo di Donatello! Uao!  che meraviglia fu la prima figura che disegnai a scuola.  Da lì si apri un mondo: dai cavalli di Fidia ai prigioni di Michelangelo! Ma la cosa più entusiasmante fu quando dovetti, per la prima volta, disegnare un modello in carne ed ossa…Quel giorno la nostra posizione, in aula, fu cambiata eravamo in piedi con un cavalletto gigante e il foglio rigorosamente 100 per 70. Entrò in classe il modello un giovane di bell’aspetto che si collocò in centro stanza. Naturalmente notammo subito, non senza imbarazzo, che era svestito e che si mise in una posa seduta con la muscolatura tesa delle gambe e delle braccia. Essendo la prima volta ci furono delle domande da parte di noi studenti: prof. quanto tempo dobbiamo usare, quanto tempo riesce a stare fermo, ci dobbiamo girare intorno al soggetto, carboncino o matita… C’era un silenzio di tomba e, poiché di regola non si poteva cancellare, tutti avevano paura di sbagliare…  ma poi, e assicuro che veramente è successo, un mio compagno disse: “prof. ma dobbiamo disegnare anche il cerotto che il modello ha sul braccio?” nell’ incredulità generale il professore si mise a ridere così poi tutti noi.

Questi episodi li racconto spesso e volentieri perché il disegno della figura umana è stata sempre la mia passione e queste esperienze scolastiche sono state fondamentali per me. 

Poi è comunque successo che mi sono accostata alle famose ballerine di Degas e il prof. me ne fece disegnare molte e molte. Fu un po’   una sfida che lui mi lanciò tanti anni fa e che mi porto avanti ancora oggi. Ogni tanto le disegno e le ridisegno ancora trovandone sempre sfumature nuove. Penso che Degas sia il genio del disegno dal vero. Egli riusciva, infatti, con magistrale bravura a catturare tutto con il minimo dei segni. Un po’ è questa la vera bravura di un disegnatore, che abbia fatto scuola oppure no, quella di riuscire a comunicare tutto con pochi tratti semplici ma potenti.

Degas affermò in uno dei suoi scritti che l’importante non è il realismo nel disegno ma dare a chi guarda l’idea di ciò che viene disegnato…in questo anticipò moltissimo ciò che l’arte fece dopo di lui!!! 


Miei Studi di ballerine di Degas con carboncino e pastelli.








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