UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
LAURA (LUNGO BINARI)
Chiusa dentro un vagone
corre lungo binari senza destinazione.
Persa nel riposo
mentre immagini corrono lungo il filo della mente.
Nuovi soli tracciati da linee immaginarie
mentre la locomotiva corre veloce.
Non fa fermate
mentre riscopre il brivido.
Gli occhi si aprono
e si trovano sul treno chiamato fantasia.
Da Nord a Sud
corre la locomotiva.
Mille volti oltre il vetro
ti sembrano così familiari.
Corre lungo binari senza destinazione
questo treno lascia giusto il tempo
per provare un'emozione.
Chiusa dentro un vagone
ripercorri ogni passo compiuto.
Tante piccole figure si sovrappongono in un disegno
chiamato ricordo.
Gli occhi si aprono
e fanno i conti con un treno chiamato fantasia.
IL RISVEGLIO DELLE FABBRICHE
Si alza il fumo
è il risveglio delle fabbriche.
Uomini in marcia
vanno incontro ad un nuovo giorno.
Oggi
un giorno come gli altri.
Pochi passi
incrociando gente come me
che aspettano che il tempo scivoli in fretta.
Brucia la nostalgia,
le vacanze finite sono un ricordo ormai troppo lontano.
Automobili in marcia
lungo un asfalto ghiacciato.
Ad ogni curva
un brivido lungo la schiena.
Il freddo ormai è padrone dell' attimo
che accompagna il nostro sguardo.
Oggi
un giorno come tanti altri.
Gli occhi stanchi
per mille e più casini.
Mostri che occupano i pensieri della mente
e ci seguono in ogni passo.
NON C'E' SPAZIO
Ferma la mano
e prova a capire.
In un attimo di follia pura
tracci cicatrici su chi cerca solo di fare ascoltare le proprie preghiere.
In un attimo di assoluta tirannia
tracci solchi su chi vuole solo fare ascoltare i propri sogni.
In queste fredde piazze
non c'è spazio per un cuore,
ma solo per l'odio.
Ferma la mano
vivo attimi di paura.
Gente come me
abbraccia cicatrici indelebili
lasciati dal potere.
Chiedo perdono per loro che non hanno la forza di capire,
chiedo all'essenza di aprire la mente di chi lascia solchi sul viso.
Gente come me
piegata con il capo tra le mani.
Immagini sfocate fino al buio
è questo il destino che l'ombra regala
a chi vuole solo fare ascoltare il proprio pianto.
Ferma la mano,
prova a fermarti a capire.
Chiedo perdono per loro,
per tutto il sangue tra le dita.
La poesia parla della triste e barbara vicenda che accade in Iran.
Le forze di sicurezza iraniane sparano da distanza ravvicinata alle donne, durante le manifestazioni contro il regime, colpendole al volto, agli occhi, al petto e ai genitali, secondo medici e sanitari intervistati dal Guardian in tutto il Paese. I medici, che trattano i feriti in segreto per evitare l'arresto, hanno detto di aver notato che le donne spesso arrivano con ferite diverse rispetto agli uomini, colpiti da pallini di fucile nelle gambe, nelle natiche e nella schiena.