UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
LE ULTIME PAGINE DEL LIBRO
Hai letto le ultime pagine del libro
davanti ad un tramonto.
Gli occhi rapiti dalle ultime righe,
un viaggio senz'ali sui tetti
di città così uguali a quelle dei sogni.
Lungo strade che ti sembrava di conoscere
vestivi il ruolo di chi ha tenuto tra le mani il tuo respiro.
Il sole ormai ha toccato la linea dell'orizzonte,
si è voltata anche l'ultima pagina del libro.
Gli occhi tornano a correre lungo la linea della realtà,
ma qualcosa comunque continua a scendere lungo le scale
che portano al cuore.
Se arriva la pioggia
sei pronta ad accoglierne le carezze.
Piccoli gesti
così delicati da lasciare un solco dentro di te.
Le strade di quella città
erano come frammenti di vita già vissuta.
Era come quel viaggio
che non si può dimenticare,
sono ricordi incollati sulla pelle.
Hai vestito un ruolo
che ti ha resa protagonista di un viaggio
che sembrava così vero.
Qualcosa comunque resterà,
un segno anche piccolo resterà.
UNA CANDELA TRA LE OMBRE
Ho visto una luce
arrivare da lontano.
Era tutto così confuso,
tutto era avvolto dalle ombre.
Una luce sempre più calda
portava indietro i colori del giorno.
Alla luce di una candela
ho visto due occhi scavarmi dentro.
Mi sono sentito spogliare di ogni lato del mio vivere,
mi sono sentito piccolo così.
Ho avuto di nuovo paura del buio
come quando ero piccolo.
Davanti agli occhi ho visto la mia vita
e mi sono sentito fragile,
privato di ogni scudo.
Avvolti tra le ombre
siamo solo noi due.
Senza rivolgermi la parola
sollevi la polvere da terra allontanandoti.
Un lampo negli occhi,
una verità svelata.
Tutti gli errori di una vita
lì sul piatto.
Uno schiaffo in pieno volto,
un abbraccio immortale.
SARO' NEL VENTO
Resterò qui
su questa terra.
Sarò nel vento del mattino,
sarò nel coraggio di ogni ragazzo.
Del corpo non è rimasto nulla,
ma il pensiero quello non si può cancellare.
Del respiro non è rimasto nulla,
ma il ricordo quello non si può soffocare.
Resterò qui
vicino al coraggio di mia madre.
Le mie idee
ora continueranno a correre.
Ho accettato il rischio
perchè non avrei potuto tradire le mie idee.
Ho pagato la mia opposizione,
ma la giustizia arriva almeno qualche volta.
Ora sono qui
vicino ai ragazzi di oggi.
Nei loro occhi germoglia il desiderio del confronto,
nei loro occhi arde il fuoco della vita.
Ero solo un ragazzo pieno di vita,
ero solo pieno di sani principi.
Su questa pietra
ho lasciato il respiro
e pure il sangue.
Su quel binario
mi hanno spento la vita.
Ero solo un ragazzo
a cui hanno fatto pagare la ribellione.
Le mie idee
ora continueranno a correre.
Sono andato oltre i cento passi,
sono andato oltre le persiane chiuse.
Resterò qui
su questa terra.
La poesia parla di Peppino Impastato.
Giuseppe Impastato, detto Peppino (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978), è stato un giornalista, conduttore radiofonico e attivista italiano, membro di Democrazia Proletaria e noto per le sue denunce contro le attività di Cosa Nostra, a seguito delle quali fu assassinato il 9 maggio 1978.
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