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domenica 4 febbraio 2024

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 



UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL  NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON  TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.




L' IMMENSO BLU



Hai raccolto in un attimo 


tutta una vita da custodire.


La clessidra in un angolo


aveva visto scorrere tutta la sabbia.


Hai attraversato lo specchio


accettando una nuova dimensione.


Quella tenera carezza del mattino


resterà come un solco da poter accarezzare.


Negli occhi segnati dal dolore


una figlia custodisce tutto ciò che parla del tuo nome.


Oltre le stelle


e l'immenso blu che accoglie le mille domande


che continuano a non avere una risposta


hai bussato alla porta.


Hai attraversato il fiume


e dall'altra sponda guardi verso di noi.


Il sorriso sempre uguale


mentre con la mano saluta.


Hai raccolto in un attimo


tutto quell'amore in un respiro.


Il tempo di un respiro


e l'immenso blu ti ha accolto.




QUESTA POESIA E' DEDICATA A MORENO CALZAVARA, PADRE DI FRANCESCA CALZAVARA.



L' UOMO DEL TEMPO



L'uomo vorrebbe dominare il tempo


perchè non può fare a meno del potere.


In un intreccio di errori


che come ferite rimangono aperte


nega ogni realtà.


L'uomo non imparerà mai


e vagherà come un cieco


lungo il deserto dei propri veleni.


Il volto segnato dal tempo


che non aspetta


e continua a scorrere.


L'uomo vorrebbe dominare la vita


ergendosi a padrone di quella degli altri.


Giovani donne


sacrificate all'altare dell'amore malato.


Giovani donne


ridotte al silenzio


perchè troppo desiderose della libertà.


L'uomo si veste di continue cicatrici,


segni indelebili dai quali non imparerà mai.


Negli occhi ormai vuoti


il ricordo lontano di un' innocenza.


A dominare ora


è tutta quella sete di potere.






LAKE OF FIRE



Ho maledetto il giorno


perchè apriva sempre le porte della paura.


Uscivano dall'ombra 


sagome che parlavano di me


strappandomi le ali di cera.


Ho provato a gridare,


ma dalle mie labbra non uscivano che respiri.


Sulle mani i segni delle catene


di chi è rassegnato ad attraversare il lago di fuoco.


Ho maledetto ogni mattino


quando in silenzio guardavo le cicatrici sanguinare ancora.


Le mie ali di cera


avvolte dalle fiamme.


Nei loro occhi la soddisfazione


per ogni gesto.


Sulle loro labbra 


danzava ogni giorno il mio nome.


Prigioniero di un odio


che non trova tregua davanti alle mie lacrime.


Ho maledetto ogni singolo giorno


perchè apriva sempre le porte della paura.




QUESTA POESIA AFFRONTA IL TEMA DEL BULLISMO.











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