UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO
FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
IL TRONO ED IL DRAGO
Guardami negli occhi
e dimostrami che non hai paura.
Ad attenderti c'è un posto sul trono,
ad attenderti c'è un attimo completamente diverso.
Mia Regina di cosa hai paura?
forse di trovarti davanti lo sguardo del drago.
Non temere le ombre
cavalca ogni attimo senza lasciarti fermare dalla paura.
Non perdere di vista i valori
che ti rendono così speciale.
Di tiranno il tempo ne ha accolti tanti
c'è bisogno di un volto nuovo
con una natura nuova.
Guardami negli occhi
e fai un passo in avanti.
Non temere il peso della corona,
non temere il trono.
Dalle tende del palazzo
riesco a vedere il sorriso sincero.
Non temere di trovare il drago,
non temere le ombre.
Non temere di guardare dentro i suoi occhi,
dentro di te leggerà la tua essenza.
Domani sarà un nuovo giorno,
non temere di accogliere il potere tra le mani.
Anche se ti troverai tra le ombre
non perdere mai la speranza di tornare.
L'arpa accompagnerà il tuo passo
verso un attimo indelebile.
Arde nella stanza il fuoco
ed il trono ti chiama ancora per nome.
FUORI DALLA FINESTRA
Guardando fuori dalla finestra
ho visto il mondo di ogni giorno
soffocare tra il fumo delle fabbriche
e le guerre alle porte.
Ho visto cataclismi
distruggere il progetto di una vita.
Ho visto gente farsi forza
per provare a ripartire.
Dovevamo essere migliori,
ma non lo saremo mai.
Siamo un mondo
di anime in continuo conflitto per il piedistallo.
Questo mondo vede guerre da quando esiste,
ormai è rassegnato.
Cadono le bombe sulle città,
i potenti mostrano i muscoli
e tutta la loro follia.
Ho guardato il mondo dalla finestra
e ho avuto paura.
La vita non ha più valore,
la vita viene spezzata per un nulla.
Siamo in un mondo in continuo conflitto
per il piedistallo,
per cancellare chi non è come noi.
COME SE NON FOSSI MAI ESISTITO
Una sera come tante altre
una giornata di lavoro intenso.
Ero sotto casa
e lì si fermò il cammino della vita.
Mi è stata strappata la vita
del mio nome è rimasto il ricordo,
ma nessuno mi ha più visto tornare.
In quella sera
si è spezzato il filo degli affetti.
Come se non fossi mai esistito
mi è stato rubato tutto il tempo.
Quella sera ha portato via con sé
gli abbracci che avrei voluto ancora dare.
Del mio passo non è rimasto più nulla,
non ci sono impronte fresche sul terreno
solo un'auto parcheggiata con poco altro.
Del mio nome resteranno gli articolo,
del mio cuore resteranno i pensieri.
Mi hanno strappato la vita
perchè scavavo alla ricerca della verità.
Il mio corpo non è mai tornato a casa
è rimasto in un buco nero fatto di silenzi
e bugie.
In questa poesia prendo ispirazione dalla figura di Mauro De Mauro.
Mauro De Mauro (Foggia, 6 settembre 1921 – Palermo, 16 settembre 1970) è stato un giornalista italiano, rapito da Cosa nostra e mai più ritrovato.
Tra le varie ipotesi formulate sulle ragioni della sua sparizione figura anche quella relativa all'inchiesta sulla morte, secondo De Mauro dovuta a omicidio e non a incidente, del presidente dell'ENI Enrico Mattei, una trama che si è intrecciata con altri affaire italiani quali il golpe Borghese. Dopo il rapimento, il suo corpo non è mai stato ritrovato.
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