Powered By Blogger

lunedì 13 luglio 2020

SEZIONE CULTURA GIORGIO FAGOTTO.



OGGI INCOMINCIAMO A PARLARE IN MANIERA APPROFONDITA DELLA FANTASTICA BARCA WAIKIKI DEL NOSTRO GIORGIO FAGOTTO, CHE GIACE IN DEPOSITO IN ATTESA DI RESTAURO PIUTTOSTO COSTOSO PER POTER RITORNARE IN MARE CON IL SUO PADRONE IN MODO DA POTER MOSTRAVI NUOVI VIAGGI.






La WAIKIKI di Giorgio Fagotto è uno SLOOP monoalbero, un Arpège di Michel Dufour del 1970. Giorgio rinforzando l'opera viva perchè il clima sta cambiando in peggio, ha scoperto che è un prototipo perchè ha una deriva diversa dagli altri arpeges.





La peculiarità scoperta sta nel siluro che non è in unica fusione con la deriva come per gli arpèges conosciuti perchè Michel Dufour ha voluto abbassare il centro di deriva a parità di pescaggio, centimetri 138 , mettendo il siluro o burbo molto pesante, quindi ha un siluro più grosso il che rende la Waikiki più stabile e più sicura. Il rinforzo realizzato in questo sloop consiste nell' aver applicato uno strato di 6 millimetri su tutta l' opera viva di resina epossidica con lana di vetro biassiale da 3 millimetri, il che la ha rinforzata fino a superare l' impatto con uno scoglio sommerso non segnalato nel Porto Piccolo di Siracusa.Pensate che l' ingegnere Michel Dufour studio' lo scafo dell' Arpege al punto che vinse nel 1967 la 12 ^ edizione della Coppa Atlantica  per barche da 18 piedi dove partecipavano ben 16 nazioni. 


La tuga e gli interni sono stati progettati dall' architetto oggi famosissimo Renzo Piano, lo stesso che ha progettato il ponte Morandi di Genova e che, a dire il vero, ha una linea che ha fatto innamorare me   e nel mondo: ne furono vendute oltre 1500 di Arpèges. La Waikiki è la 391 come si evince in una targhetta originale. che riporta i cantieri di La Rochelle Francia, abilitata per 6 passeggeri non della stazza di Giorgio. Il progettista ' ingegnere Michel Dufour. aveva capito l'importanza della linea di galleggiamento che per l' Arpege di metri 9.30 è di metri 6.75 ma quando va di bolina inclinata di circa 30 gradi, diviene di metri 7.5 facendole recuperare circa mezzo nodo...per ottenere questo risultato realizzò un  larghezza di 3.05  di baglio e per il 1967 era una misura sproporzionata.... Un tempo la Waikiki si chiamava Angela due ed era con le murate bianche. Il nuovo proprietario la volle blu ma Giorgio, che soffre il caldo, la rivolle bianca e se la pitturç lui da solo sopra una scala , mentre la Waikiki era nell' invaso da Popesso a Marano nel 2015. Una signora molto competente disse:" E' impossibile professore che lei riesca a dare il bianco ad una barca blu, da solo. 



Questo è un lavoro delicato e ci vuole una squadra. Alla fine tutti apprezzarono il mio lavoro realizzato tutto in solitaria. Il rinforzo alla chiglia, alla deriva e al timone furono realizzate a regola d'arte: tutto e sempre da solo in 11 mesi nel 2017 - 2018 presso il Cantiere Nautico di Luciano e Igor Regeni. Come da solo ho realizzato la perfetta  scala in IROKO in cucina durante i mesi invernali con quattro drizze lunga metri 10.5. Due ingegneri che davano l' antivegetativa alle loro bellissime barche apprezzarono moltissimo i miei lavori e dissero" Ora la Waikiki durerà altri cento anni!"


LA LEGGENDARIA WAIKIKI UN PICCOLO GRANDE GIOIELLO DEL MARE CHE PER MANCANZA DI FONDI PER LE SUE RIPARAZIONI ONEROSE NON PUO' CONTINUARE A VIAGGIARE COL SUO GIORGIO.E DI CONSEGUENZA NON CI POSSONO RACCONTARE I LORO STUPENDI VIAGGI.

NON PERDETE LA PROSSIMA PUNTATA.





Nessun commento:

Posta un commento