UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO DIRETTORE GENERALE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
VIOLENZA
Storie di un mondo
che crede di essere migliore.
Marcio,
esce tutto il marcio nel tempo di un respiro.
Violenza corre sui fili dell'ignoranza
di chi si riempie lo stomaco di bugie.
Qui si perde il senso della protesta,
qui non c'è più niente se non la violenza.
Storie di un mondo
che si riscopre più aggressivo.
La rabbia corre sui fili della mente
di chi grida alla rivoluzione
senza abbracciarne l'essenza.
Storie di un gregge
che non conosce la ragione.
Sono pecore travestite da leoni,
non ci sono più le parole,
c'è solo la violenza.
Questa poesia è stata scritta dopo aver visto un servizio al telegiornale su quando dalla manifestazione contro il Greenpass a Roma si è passati all'assalto della sede della Cgil.
Comunque è una poesia che parla di quando si perde di vista il vero senso di una manifestazione.
BRUCIA NELLE VENE
Un sentimento
che fa paura
e brucia nelle vene.
Due mondi in collisione,
così diversi,
così semplici.
Prigioniero di una maschera,
prigioniero in catene.
Tu così bella,
così vera.
Il nome stretto in gola
brucia nelle vene.
Lontana la quiete,
guardarla non basta più.
Il cuore chiede di più
mentre la maschera comincia a pesare.
La natura che mi tiene prigioniero
stringe la presa ogni giorno che passa.
Vorrei poter gridare,
vorrei poter avere una possibilità.
Questa poesia è inedita, ho preso spunto dalla fiaba LA BELLA E LA BESTIA.
In questa poesia seguo il punto di vista della bestia e le difficoltà di accettare la propria situazione esteriore.
SENZA FERMARSI
Respiri,
silenzi.
Il tempo sembra fermarsi,
il tempo inganna chi vive la vita
rimandando ogni cosa.
Ma non noi
che cogliamo l'essenza delle parole,
noi che viviamo tutte le emozioni
stringendone tra le dita l'eterna bellezza.
Mille parole dette a cuore aperto
belle,
sincere,
vere.
Gli amici così esistono
ed alla fine rimangono,
oltre il tempo
e l'orizzonte.
Certi abbracci
danno un motivo in più per sentirsi veri.
Noi accettiamo la strada in salita
e le sue insidie.
Noi sempre avanti
senza fermarsi.
Questa poesia è contenuta nella raccolta STESSO BINARIO (2019) ed è dedicata a Gianluigi Cabo Cavallo, uno dei miei cantanti italiani preferiti.
Un pò come con Omar Pedrini anche con Cabo si è creato un feeling particolare che va a creare un legame di amicizia oltre al grandissimo rispetto.
Gianluigi Cavallo è stato il cantante dei Litfiba dal 2000 al 2006 e poi ha proseguito con un suo percorso solista.
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