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lunedì 7 marzo 2022

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 




UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL  NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON  TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.





LE PAROLE SI SCIOLGONO


Le tue mani sulle mie

quanto le vorrei.

Le tue labbra sulle mie

anche solo per un sogno.



Ti penso nascondendo il mio desiderio,

ti vorrei con tutto il mio cuore.

Quando ti vedo

le parole si sciolgono.



Il battito sale

e sento la gioia diventare padrona.

Senza paura dico che ti vorrei,

perchè ti amo e senza di te mi sento cadere.



Poesia contenuta nella raccolta "SOGGETTI LIBERI"



RICORDI


I raggi del sole

sfiorano le pareti della stanza.

Lontani sono i giorni

dei sorrisi

e delle parole.

Il tempo ha corso veloce

lontano da qui.

Ora ci sono solo i ricordi,

immagini di giorni lontani.

Solchi profondi sui sorrisi

e sulle lacrime.

Chiudiamo gli occhi

e proviamo a ricondurre quel momento a casa.

Lontani sono gli abbracci

e quel profumo di vita.

Silenziosa è la stanza

dal tuo volo verso il sole.



Poesia inedita.

Parla del legame che abbiamo con i nostri nonni e di quella casa che perde tutta la magia una volta che vengono a mancare.




COVID-19


Il silenzio della sera

rotto solo dal motore del dolore in marcia.

Colonne di anime in fila

ancora per un viaggio,

l'ultimo viaggio.

Uomini piangono l'assenza,

la vita strappata in solitudine.

Ovunque andrete

qui resterà l'essenza.

L'intera comunità ferita,

la strada ripida sembra impossibile da percorrere.

Quanta sofferenza,

quanto dolore.

Non si vede ancora la fine del tunnel,

dove si trova la luce?

Qui resta la speranza,

quando sarà la fine della guerra?


La poesia parla del 18 marzo 2020, all'inizio della pandemia di Sars-cov-2. Gli obitori di Bergamo, uno dei luoghi più colpiti dal virus in Italia, erano al collasso e i militari trasferivano le bare in altre province per la cremazione. Nella notte, la lenta carovana dei mezzi militari blindati, venne filmata da un cittadino alla finestra e quelle immagini divennero il simbolo del dramma.










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