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venerdì 18 febbraio 2022

UN VIAGGIO TRA STORIA, SAPORI E BELLEZZA, OGGI VI PORTO A MONDELLO NELLA CITTÀ DI PALERMO.

 


UN VIAGGIO TRA STORIA, SAPORI E BELLEZZA, OGGI VI PORTO A MONDELLO NELLA CITTÀ DI PALERMO.






Mondello, splendida località balneare della Sicilia sita nella periferia di Palermo, è rinominata nel mondo non solo per la bellezza delle sue spiagge e l’incantevole fascino turistico che da sempre la caratterizzano ma anche per l’elevato patrimonio storico, architettonico e culinario che ogni giorno cattura l’attenzione di milioni di visitatori.

In origine il golfo di Mondello altro non era che una vasta distesa paludosa, nata dal lento riversamento a valle della terra proveniente dalle montagne.

Un povero villaggio di pescatori, costituito da un insieme di piccole casette site attorno alla famosa torre, ancora esistente nell’attuale piazza.

Certo è difficile immaginare Mondello, oggi un luogo che ospita i lidi più ambiti della Sicilia, in un vecchio “pantano” cosi come lo chiamarono gli arabi fino al XII secolo.

Nel gennaio del 1799, Re Ferdinando IV di Borbone istituì una riserva naturale nell’area circondante la palude e impedì l’attività della caccia, proponendo delle opere di canalizzazione delle acquee di contemporaneo riassetto altimetrica della zona. Dopo due tentativi di bonifica avvenuti dunque tra il ‘700 e l’800, ambedue infruttuosi, nel 1910 attraverso uno studio del patrizio Francesco Lanza di Scalea venne costruito finalmente un collettore che riuscì a drenare e raccogliere le acque stagnanti della palude, convogliandole verso il mare.

Dal 1910 in poi, il borgo di Mondello si trasforma presto in uno dei luoghi più suggestivi dell’isola, paesaggio splendido dell’aria profumata e del clima sereno e mite con lussureggianti giardini soleggiati, delimitato da una spiaggia dorata.

“ Una angolo di paradiso terrestre”, così lo definiva Ferdinando di Borbone. Grazie alle sue naturali bellezze, le sue numerose ville in stile Liberty, note come migliore espressione dell’Arte Nouveau, tra queste Ville una di sicuro è particolarmente rinomata, si tratta di Villa Caboto Costruita negli anni ’40, fu abitata da diverse famiglia ma poi, negli anni ’80, fu abbandonata per sempre.



Nominata anche “la casa dei fantasmi“, la villa in stile pompeiano è nota per gli strani fenomeni che sono avvenuti nel corso degli anni tra le sue mura.


Da sempre, infatti, si raccontano episodi assai inquietanti che sono avvenuti all’interno della casa dei fantasmi o nelle sue vicinanze: rumori spaventosi nel cuore della notte, lamenti, rubinetti che si aprono da soli e passi, qualcuno racconta anche di aver visto un lume accendersi e spegnersi in continuazione.


Molte persone sostengono anche di aver visto un’anziana signora sorridere e sostare davanti alla porta, invitando i passanti ad entrare, altre, invece, di essere state picchiate selvaggiamente. Si narra, inoltre, che i membri di alcune famiglie che l’hanno abitata nel corso degli anni, siano morti in circostanze misteriose e in maniera brutale.


Il passato di Villa Caboto rimane comunque oscuro e misterioso. Tra le tante voci, tre sono le storie sul suo conto. La prima narra che nel 1943 fosse una casa di appuntamenti e piaceri, dove i militari tedeschi si recavano per svagarsi. Una notte alcuni americani fecero irruzione e li sterminarono tutti. Da allora si dice che le loro anime vaghino al suo interno, facendo rumori tutta la notte.


Un’altra vuole che la casa fosse, durante la Seconda Guerra Mondiale, un quartier generale dove i militari erano tenuti prigionieri. Torturati e fucilati, i loro spiriti si aggirano ancora nella notte.


Secondo l’ultima storia, invece, il fantasma di Villa Caboto apparterebbe ad una fanciulla uccisa dal padre poiché innamorata della persona sbagliata. Promessa in sposa ad un uomo facoltoso di Mondello, il padre diede fuoco al capanno dove credeva si fossero rifugiati i due innamorati. Si narra, infatti, che il fantasma della fanciulla aspetti ancora oggi il suo amato davanti alla porta.


Leggende metropolitane o verità? Quello su Villa Caboto resta un grande mistero, tuttavia dagli anni ’80 non è più stata venduta e non è nemmeno stata occupata per brevi periodi di tempo. Un motivo, nascosto in qualche storia o leggenda, dovrà pur esserci. Mondello è oggi meta turistica super ambita, caratterizzata da eccezionali ristoranti, alberghi e B&B vista mare, dotati di ogni comfort e benessere.

La Trattoria da Piero nasce da un’innata passione, tramandata di generazione in generazione, per il mare e la pesca. Vincenzo, il papà di Piero, pescatore veterano della borgata di Mondello vive da 75 anni in questo luogo magico in cui il mare è stato da sempre il suo più grande rifugio e il suo datore di lavoro.

Conosciuto da tutti come lo “Zio Vicè”. Vincenzo si imbarcò con il padre per circa 20 anni sui pescherecci tunisini facendo il giro del mondo ed imparando tutti quei trucchi del mestiere che lo resero un abile pescatore. Vivere sulla propria pelle i sacrifici della dura vita in mare non sarà stato facile, sveglia all’alba e settimana senza toccare terra, lontano dalla sua amata Mondello dalla quale però non riesce mai a distaccarsi del tutto.Quando capì, infatti che la pesca non era più remunerativa, decise di rientrare ed accettare la proposta di lavoro nei cantieri navali, divenendo capo dei marinai, pur non rinunciando mai al suo più grande passatempo.Quando il clima lo permetteva infatti, Vincenzo usciva in barca, la sua storica barca con cui girò anche una comparsa nella fiction “ Il capo dei capi”, armato dei più antichi strumenti del mestiere e si dilettava in ciò che più lo entusiasmava. Un uomo che ha fatto di sé e della propria passione un mestiere e che ha vissuto i pericoli della seconda guerra mondiale, proprio mentre era in mare. E’ da questo connubio di esperienze, storie e sacrifici che nasce la trattoria marinara “ Da Piero”, una realtà immersa nella cornice idilliaca della piazza di Mondello, dove potrete assaporare tutta la freschezza dei frutti di mare e le pietanze tipiche della tradizionale cucina sicula, oltre lo splendido panorama del mare e della piazza principale dove troviamo la fontana della Sirenetta.

La fontana della Sirenetta denominata “La Sirenetta che guarda il mare“ è stata realizzata nel 1976 dallo scultore palermitano Nino Geraci (1900-1980).

Nel 1976, lo scultore Nino Geraci (Palermo 1900-1980), diede ai cittadini un motivo in più per visitare Mondello: una fontana, la famosa fontana della Sirenetta. Un'opera incompiuta, citano i documenti, per lungaggini burocratiche. Qui l'essere mitico metà pesce, è dotate di due gambe, forse perché l'artista voleva fare riferimento alla capacità di muoversi e all'indipendenza delle donne.

Sul gradino antistante alla fontana, i palermitani e i turisti, a volte si seggono a mangiare il gelato, rimirando il mare. Mondello (in siciliano Munneddu) è una frazione e località turistica di Palermo, racchiusa da Monte Pellegrino e Monte Gallo. Distaccata dalla città dal Parco della Favorita, è raggiungibile per mezzo dei tanti viali reali alberati o tramite collegamenti secondari. Qui possiamo trovare diversi Artisti; Pittori che vendono le loro opere eseguite in loco direttamente ai passanti sui marciapiedi, ed ai talenti come il Nostro amico MAREK ARTIM di origine Sloveno che porta sulla spiaggia di Mondello le Sue sculture di sabbia dalle più semplici alle più complesse, realizzate impiegando come materiali solamente sabbia e acqua, il materiale utilizzato può essere sia semplice sabbia di mare impastata con acqua che sabbie di cava o di fiume (sempre sabbie naturali) il secondo elemento indispensabile è l'acqua che può essere sia di mare che di fiume, per la lavorazione si possono utilizzare mirette con punta in ferro per scolpire il legno o semplicemente coltellini di varie misure, ogni scultore della sabbia ha strumenti personalizzati che spesso realizza in proprio per specifiche esigenze. Le Sue opere lasciano i passanti sbalorditi e meravigliati per la loro perfezione e bellezza.

Quando lo abbiamo fermato per qualche domanda il 26 dicembre 2021 stava lavorando proprio su una delle Sue sculture, ci raccontava che era li per ristrutturare la Sua opera che era purtroppo stata distrutta, ahimè!!! non dal vento ma come ha detto Lui da un 38/39 di piede è un peccato che molti non riescano ad apprezzare il talento che Ci viene donato gratuitamente, per riflessione personale penso che certi atti vandalici nascano per ignoranza oppure da vera e propria invidia, ma con tutto ciò è da ammirare la caparbietà e bontà del Nostro amico Marek che ha continuato a dedicarsi con un pò di sottofondo musicale a far rinascere nuovamente la Sua opera e con tanta pazienza ci ha regalato ancora una volta la visione di un bellissimo paesaggio natalizio.

Per chi volesse ammirare le Sue sculture di sabbia basta cercarlo su INSTAGRAM sotto il nome di marek_art.

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