PORTOGRUARO
COMUNICATO STAMPA CIRCOLO PD DI PORTOGRUARO DEL 13/06/2022 SU "Femminicidio di Fossalta:la donna non è una proprietà e la politica deve fare ciò che è necessario perché la società riconosca i diritti inalienabili delle donne".
Comunicato stampa
Femminicidio di Fossalta:
la donna non è una proprietà e la politica deve fare ciò che è necessario perché la società riconosca i diritti inalienabili delle donne
“Quando avviene un femminicidio è un fatto che sconvolge la nostra realtà, ma spesso ci sconvolgiamo solo per breve tempo forse perché accade distante da noi. Il fatto che sia accaduto qui, a Fossalta di Portogruaro ad un passo da noi ci fa e ci deve far comprendere che può accadere a chiunque ed ovunque. - afferma il segretario PD di Portogruaro, Silvia Arreghini - Un marito, un compagno, un fidanzato che uccide la persona che condivide con lui la vita è un fatto grave perché significa che non ci possiamo fidare della persona che abbiamo scelto per condividere la nostra vita.
È un fatto grave perché è crudele e incivile, perché ha a che fare con una cultura ancora radicata, becera, retrograda e maschilista secondo la quale le donne sono considerate mera proprietà di un uomo. Gli scatti di gelosia non possono mai ed in ogni caso giustificare la violenza e l’omicidio.
Non basta la sensibilizzazione, che è anni che viene fatta ma che non ha abbassato i dati dei femminicidi, ed in ogni caso la sensibilizzazione deve evolversi e coinvolgere innanzitutto gli uomini. Non possiamo erigere le mura fra i sessi ma occorre valorizzare e educare al rispetto della diversità.
Il problema, infatti, è culturale e ha a che fare con i diritti delle donne, del loro ruolo, della loro indipendenza, delle loro opportunità lavorative, della loro retribuzione.
La verità è che finché non si interviene a trecentosessanta gradi sul ruolo della donna nella società e non le sarà riconosciuto lo stesso ruolo e la stessa possibilità di essere mondo di un uomo, niente cambierà. Questo consentirà sempre ad uomo di sentirsi libero di trattare la donna come un oggetto, il proprio oggetto.
Le istituzioni non possono intervenire solo a cose fatte ed aspettare di affrontare la questione quando arriva l’ennesima morte. Creare servizi e finanziarli seriamente per rendere le donne indipendenti dal loro essere per la famiglia, dal loro essere solo madri e mogli, equiparare gli stipendi, aprire le posizioni lavorative di spicco, creare stipendi veri per chi sceglie di curarsi della propria famiglia, questi sono solo esempi di quanto la politica deve mettere in atto per far si che la società riconosca una donna e la renda un essere umano libero di scegliere e di vivere in funzione di se stessa.
La politica e le istituzioni hanno il dovere di agire per cambiare una cultura maschilista, secondo cui essere donna significa non essere considerata, essere calpestata, insultata, violentata e anche uccisa: ciò accade innanzitutto con le parole e poi con i fatti.
Troppo poco si fa è troppo c’è da fare, non bastano i 25 novembre e le tante parole spese, ma serve una politica fattiva dedicata alle donne che le tuteli per renderle libere di essere ciò che vogliono essere.”
Partito Democratico
Circolo di Portogruaro
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