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martedì 9 gennaio 2024

UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.

 



UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL  NOSTRO CO FONDATORE ANDREA ZILLI CON  TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.






IL SUONO DI UNA CANZONE



Un corpo steso al suolo


mentre le sirene risuonano.


In un attimo 


si è spenta la luce.


La canzone ha finito di risuonare


e non resta che il silenzio.


L'ombra in un angolo


sfoglia le pagine di un libro.


La follia è scivolata fuori dal petto 


e ha sparato sulla gente.


Un corpo steso al suolo


vede immagini scorrere davanti agli occhi.


Un corpo crivellato di colpi


mentre rientrava in casa.


Il bacio ad un bambino,


il suono di una canzone,


di tutto questo resterà un ricordo.


Le lacrime di una donna 


mentre l'ombra in un angolo stringe tra le mani una pistola.


Il giorno è arrivato al termine


e di tutta quella vita 


ora non resta che il ricordo.


In un attimo 


si è spenta la luce.


La canzone ha finito di risuonare,


la sabbia ha finito di scendere nella clessidra.


Un uomo stringe tra le dita un cuore


nell'illusione di ridargli vita.


Il giorno è arrivato al termine


e di tutta quella vita


ora rimangono le canzoni.



LA POESIA PARLA DELL'OMICIDIO DI JOHN LENNON (08/12/1980)



LA PREDA



Alle prime luci della sera


le strade si riempiono di anime.


Sono pochi attimi 


prima che per altri angeli 


si aprano le porte dell'incubo.


Tenera carne


stesa in stanze consumate dal tempo


e dal dolore.


Tenera carne


consumata dall'ombra nera


che non conosce freno.


Alle prime luci della sera


ci sono prigioni senza sbarre.


Sono cicatrici indelebili


che questi angeli porteranno come una croce sulle spalle.


Ci sono ombre dietro angoli


che attendono la preda


e di quel fiore resterà solo un gambo spoglio.


Tenera carne


consumata dal dolore.


Tenera carne


stretta tra le mani dell'ombra.




LA POESIA AFFRONTA IL TEMA DELLA PEDOFILIA.






IL MIO ARRIVO



A cavallo di onde sempre più grandi


e di tempeste che trasudano avventura


e paure.


Sul dorso di draghi


e di sirene


in un viaggio lungo le pareti dell'inconscio.


Quel sogno 


conosce il mio nome.


Quel sogno


ha assaporato il retrogusto dei miei pensieri.


Al di là di quei cieli tempestosi


c'è il nuovo che attende.


Oltre quei raggi di sole


che si fanno strada tra le tenebre


c'è una curiosità che scava nelle profondità.


Quel sogno 


conosce il mio nome.


Quel sogno 


ha accarezzato i miei brividi lungo la schiena.


In lontananza vedo terra,


vedo una meta.


Gli occhi ormai stanchi


vedono speranze sovrapporsi ai miraggi.


Oltre questa tempesta


c'è una terra che attende il mio arrivo.


Oltre queste onde del mare


c'è una speranza che cavalca le mie labbra.


















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