UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "A BRIGLIE SCIOLTE" DEL NOSTRO CO
FONDATORE ANDREA ZILLI CON TRE SUE OPERE DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
LA CONCHIGLIA
Davanti agli occhi
un angelo,
forse un miraggio.
Le mani sono tese
a porgermi una conchiglia.
Punto di contatto tra la terra
ed il mare.
Filo intrecciato tra il suo sorriso
e le parole che corrono tra le
labbra
in cerca di un attimo da
condividere.
In un istante
ho letto nei suoi occhi
un oceano nel quale scivolerò.
Lei getta un ancora,
lei approda nelle mie terre
nelle quali si perderà.
Mi lascio trasportare
dalle onde del mare.
Io Ulisse
alla ricerca della mia Itaca.
Le mani tese
mi servono una conchiglia piena
d'acqua
nella quale guarderò.
Lei legge nel mio sguardo
riconoscendo il viaggio.
Ogni lato messo a nudo
viene rivestito di una promessa da
custodire
tra le lacrime
ed il sorriso.
Nei suoi occhi
vedo ardere un fuoco
che brucia,
ma non consuma.
Un fuoco nel quale allungare le mani
per lasciarsi trasportare.
LA FRONTIERA DELLE OMBRE
Mi ritrovo alla frontiera
dove si radunano le ombre.
Lungo le creste dove si posa la luna
germoglia il silenzio stretto in un
abbraccio con il brivido.
Lì il tempo sembra fermarsi
e c'è una quiete che solamente il sole può portare via.
Mi ritrovo alla frontiera delle
ombre
dove si radunano tutti i miei
simili.
Anche noi cerchiamo il nostro spazio
nel mondo
e tu potrai vederci solo quando è
sera.
Oltre le creste
c'è una linea dell'orizzonte
che viene colorata dalle dita.
Sporcati il volto
di ogni colore presente nella tua
fantasia.
Lì dove si radunano
cercandosi con le dita
in un volo pieno di magia.
Ogni sensazione galleggia
in ogni istante che parla la stessa
lingua della magia.
Lì il tempo sembra rallentare
arrivando a fermarsi
lasciandosi emozionare.
MARIA
Hai ascoltato il suo pianto
seguendo il lungo cammino nel dolore.
Una strada in salita
mentre la vita ti lascia senza fiato
e con una spada trafigge l'anima.
Hai ascoltato le sue parole
ai piedi della croce.
Quando gli occhi segnati dal dolore
si sono posati sulle labbra del
figlio
e sulla sofferenza senza fine.
Sei rimasto vicino a lei
seguendone il passo lento.
A piedi nudi attraversa una strada
ai cui angoli si accendono fiaccole
a guidarne il cammino.
Lacrime fredde
scendo lungo il viso.
Chiusa nel suo silenzio
accompagna il proprio figlio
nel viaggio della sofferenza.
Chiudendo gli occhi
ripensa alla propria vita.
Con le dita
cerca il contatto con la croce.
Tutta la tristezza
si posa su quel giorno in cui la
terra tremò.
Con le braccia aperte
disegna un abbraccio pieno d'amore
e di protezione.
Chissà se la notte porterà con sé
il manto pieno di stelle.
La guardi accompagnare il proprio
figlio
lungo il doloroso cammino della
croce.
Attraverserà le tenebre
stringendo nel cuore ogni singolo
ricordo.
Attraverserà le tenebre
gridando il nome del figlio al quale
affidare lo spirito.
Scendono lacrime lungo il viso
a lasciare cicatrici indelebili
come i chiodi nei polsi del figlio
appeso in mezzo ai ladroni.
Le vesti imbevute del sangue del
figlio
erano così pesanti.
Tanto era il dolore
da custodire nel cuore.
Nei suoi occhi lucidi
scorrevano le immagini di una vita
assieme.
Era il destino,
era scritto nelle stelle.
Tutto quel dolore
dal quale l'uomo non avrebbe
imparato nulla.