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mercoledì 19 maggio 2021

EGITTO: DAL NOSTRO CORRISPONDENTE IN EGITTO MONTELEONE EMILIO IL SUO BELLISSIMO SERVIZIO FOTOGRAFICO RIGUARDANTE IL 25 GENNAIO 2011 LE PROTESTE CONTRO MUBARAK E IL SUO GOVERNO CHE SONO ESPLOSE AL CAIRO E INTORNO ALL'EGITTO CHIEDENDO LE SUE DIMISSIONI.

 


EGITTO:


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE IN EGITTO MONTELEONE EMILIO IL SUO BELLISSIMO SERVIZIO FOTOGRAFICO RIGUARDANTE  IL 25 GENNAIO 2011 LE PROTESTE CONTRO MUBARAK E IL SUO GOVERNO CHE SONO ESPLOSE AL CAIRO E INTORNO ALL'EGITTO CHIEDENDO LE SUE DIMISSIONI.


(PRIMA PARTE)





Il 25 gennaio 2011, le proteste contro Mubarak e il suo governo sono esplose al Cairo e intorno all'Egitto chiedendo le dimissioni di Mubarak.  Mubarak ha dichiarato in un discorso che non se ne sarebbe andato e sarebbe morto sul suolo egiziano. Il leader dell'opposizione Mohamed ElBaradei non ha prestato attenzione alle osservazioni di Mubarak  e l'ha etichettato come un trucco progettato per aiutare Mubarak a rimanere al potere.  In una trasmissione televisiva di stato il 1 ° febbraio 2011, Mubarak ha annunciato che non avrebbe cercato la rielezione a settembre, ma che avrebbe terminato il suo mandato attuale e ha promesso una riforma costituzionale.  Questo compromesso non era accettabile per i manifestanti e le manifestazioni violente si sono svolte davanti al Palazzo Presidenziale. L'11 febbraio, l'allora vicepresidente Omar Suleiman annunciò che Mubarak si era dimesso e che il potere sarebbe stato trasferito all'esercito egiziano. 





Due ore e mezza dopo le dimissioni di Mubarak, un militare egiziano è andato in onda e ha ringraziato Mubarak per "aver messo al primo posto gli interessi del Paese". La dichiarazione, che diceva "Il Consiglio Supremo sta attualmente studiando la situazione", non indicava cosa avrebbe fatto il Consiglio in seguito. [

Mubarak non è apparso sui media dopo le sue dimissioni. Fatta eccezione per la sua famiglia e una stretta cerchia di aiutanti, si dice che si sia rifiutato di parlare con chiunque, anche con i suoi sostenitori. Si ipotizzava che la sua salute si stesse rapidamente deteriorando; alcuni rapporti dicevano che era in coma. La maggior parte delle fonti ha detto che non era più interessato a svolgere alcun compito e voleva "morire a Sharm El-Sheikh". 


Il 28 febbraio 2011, il procuratore generale dell'Egitto ha emesso un'ordinanza che vietava a Mubarak e alla sua famiglia di lasciare l'Egitto. È stato riferito che Mubarak era in contatto con il suo avvocato in caso di possibili accuse penali contro di lui.  Di conseguenza, Mubarak e la sua famiglia furono posti agli arresti domiciliari in un palazzo presidenziale nella località di Sharm el-Sheikh sul Mar Rosso.  Il 13 aprile 2011, un procuratore originariamente nominato da Mubarak ha ordinato che l'ex presidente ed entrambi i suoi figli fossero detenuti per 15 giorni di interrogatorio sulle accuse di corruzione e abuso di potere tra il crescente sospetto che l'esercito egiziano fosse più allineato con i Mubaraks che con la rivoluzione. Gamal e Alaa furono imprigionati nella prigione di Tora; la televisione di stato ha riferito che Mubarak era in custodia di polizia in un ospedale vicino alla sua residenza a seguito di un attacco di cuore. [7] L'ex ministro del governo israeliano Benjamin Ben Eliezer ha detto alla Radio Israeliana di aver offerto rifugio a Mubarak nella città israeliana meridionale di Eilat. 




L'11 maggio 2013, ha detto a El-Watan nella sua prima apparizione sui media dopo le sue dimissioni, ha detto: "La storia giudicherà e sono ancora certo che le prossime generazioni mi vedranno in modo equo". Ha aggiunto che il presidente Mohammed Morsi ha affrontato un momento difficile e che era troppo presto per giudicarlo.

CAUSE

Il moto di protesta popolare egiziano, imperniato sul desiderio di rinnovamento politico e sociale contro il trentennale regime del Presidente Hosni Mubarak, si è inizialmente manifestato con mezzi pacifici, ispirati alle proteste organizzate in Tunisia e in altri paesi arabi che hanno portato alla destituzione del capo dello stato Zine El-Abidine Ben Ali e a incidenti in numerosi stati, ma ha poi conosciuto sviluppi violenti, sfociando in aspri scontri che hanno provocato numerose vittime tra manifestanti, poliziotti e militari.

richiesta di riforme costituzionali e di cambiamento del regime politico, forte malessere della popolazione giovanile, corruzionepovertàfame, pressioni demografiche, fattori strutturali[

Uno dei moventi della rivolta egiziana del gennaio 2011 è stato individuato soprattutto nel forte desiderio di rinnovamento del regime politico, cristallizzato attorno alla figura del presidente Hosni Mubarak, elemento cardine degli equilibri del paese negli ultimi trent'anni. Come per la Tunisia, dove le sollevazioni hanno avuto come obiettivo quello di un mutamento del vertice governativo occupato da una figura dittatoriale, anche in Egitto a provocare la detonazione della protesta sono stati elementi come l'aumento dei prezzi dei generi alimentari e la crisi occupazionale che colpisce in particolare i giovani.[75][76] Per l'Egitto, nondimeno, le cause della rivolta non sono da individuare nel deterioramento della situazione economica del paese, malgrado quest'ultimo, sebbene in pieno sviluppo, registri il 40% della popolazione su un totale di 85 milioni che vive con meno di 1,50 € al giorno. 

L'Egitto, infatti, il cui PIL annuo è cresciuto a un ritmo superiore al 5%, ha conosciuto negli ultimi anni la caduta del tasso di disoccupazione dall'11,2% all'8,9%, un aumento del tasso di IDE, con un livello di destinazione di risorse totale da parte di economie esterne per circa 8 miliardi di dollari annui nei settori del turismo, dell'industria e della finanza e inoltre non ha subito i contraccolpi della recente crisi finanziaria che ha colpito le maggiori economie occidentali[ 

Il governo, a partire dal 2000, ha attuato una serie di riforme, compresi provvedimenti finalizzati alla liberalizzazione del mercato del lavoro e alla ristrutturazione del sistema bancario, che hanno fortemente incrementato i livelli di sviluppo delle imprese egiziane.[76] Tuttavia l'economia, nella quale negli ultimi anni si è registrato, al pari della Tunisia e degli altri mercati internazionali, un forte incremento dell'inflazione e dei prezzi dei generi alimentari, presenta anche aspetti dannosi come un livello di corruzione molto alto, forti disuguaglianze nella distribuzione del reddito, e soprattutto un cospicuo tasso di disoccupazione giovanile.[78] Tale dato ha ripercussioni particolarmente negative se proiettate sul quadro politico e sociale del paese, tanto più che esso si riferisce alla popolazione giovanile con maggiore scolarizzazione.[78] All'aumento del grado di scolarizzazione, notevolmente promosso dalle autorità egiziane, non è subentrato un incremento della domanda di lavoro e una diffusione più ampia dell'impiego tra i giovani in possesso di un titolo di studio.





La forte domanda di cambiamento da parte della popolazione egiziana, specie quella di giovane età (con il 29% della popolazione che ha un'età compresa tra i 15 e i 29 anni), dunque, a dispetto di un generale miglioramento della situazione economica negli ultimi anni, è stata sostenuta, più che da una richiesta di riforme in ordine all'assetto economico, da una forte volontà di mutamento delle condizioni sociali, oltreché da istanze molto radicate di trasformazione del regime politico in senso democratico e pluralistico[

Il trentennale stato d'emergenza

Le richieste di democrazia si uniscono a un malessere suscitato dalle condizioni generate da uno stato di polizia che ha conculcato le libertà personali dei cittadini egiziani, in virtù di uno stato di emergenza in atto per oltre trent'anni e mai revocato[80]. Lo stato di emergenza, in base al quale il presidente Mubārak ha potuto dichiarare il coprifuoco e far intervenire l'esercito, è stato introdotto nella legislazione egiziana nel 1981, dopo l'assassinio del presidente Anwar al-Sadat per mano di estremisti islamici, e da allora sempre prorogato.[81] Tale stato di crisi che conferisce allo stato poteri speciali, assegna la facoltà alla polizia di attuare arresti per periodi illimitati e permette il ricorso ai tribunali speciali. 

La corruzione dilagante

Altro dato significativo dell'Egitto è l'alta percentuale di diffusione della corruzione Transparency International ha collocato il Paese, in base all'indice di percezione della corruzione (Corruption Perception Index), al 98º posto della classifica globale, con un indice di percezione della corruzione nell'ultimo anno della rilevazione (2010) di 3,1. La ricchezza, peraltro, risulta ripartita in modo non equo con una minima percentuale della popolazione che controlla la maggior parte della ricchezza del paese, mentre esiste un 20% degli egiziani che vive al di sotto della soglia di povertà. Secondo alcuni calcoli la famiglia di Mubārak ha accumulato nel corso di 30 anni di potere un capitale che si aggira tra i 50 e i 70 miliardi di dollari, tra immobili di prestigio in tutto il mondo, asset finanziari e capitali ingentissimi custoditi in conti segreti all estero.

Io visitai l Egitto nel 2009 e 2010 parecchie volte.In apparenza agli occhi di un turista appariva florido .... file interminabili di bus turistici in attesa di scaricare turisti a visitare musei. Negozi pieni  per vendere di tutto...aereoporti con aerei che partivano ed arrivarono carichi di turisti le famose crociere sul Nilo  erano prese d assalto per prenotare bisognava farlo mesi prima perche erano complete.Cairo, Luxor erano una babele di lingue di tutto il mondo.

In realta l Egitto appariva come un bellissimo palazzo all esterno ma in fase decadente all interno.

Il 7 gennaio 2011 sbarcai al Cairo con l intento di cercare casa per potermi trasferire dall Italia.

Alloggiavo presso degli amici proprietari di un ostello situato in Ramses street al numero 33 ....poco dop il Museo Egizio del Cairo il Wake Up Hostel con ottima vista sul Museo ed sulla Tarhir Square. Tarhir in arabo significa liberta.

Mai  nome piu azzeccato per gli avvenimenti che dovevano accadere nei giorni seguenti.

Intorno il 20 di gennaio cominciarono le prime proteste pacifiche contro il regime di Mubarak e comincio di conseguenza la risposta delle truppe antisommossa della polizia.

Di giorno in giorno queste proteste  aumentarono d intensita e cosi la repressione.

Il 25 esplose la rabbia dei manifestanti che trasformarono le proteste da pacifiche in una guerriglia urbana..aria satura di gas lacrimogeni attacchi pianificati a mezzi della polizia per recuperare armi e munizioni.........fino all assalto a Parlamento situato dietro il Museo Egizio sulla riva del Nilo.

La mi camera guardava proprio da quel lato...e fui svegliato non solo da  il crepitio delle armi ,ma da un suono diverso ...il crepitio delle fiamme........

In un primo momento pensai di sognare, ma insieme al suono vi era l odore di bruciato in particolare di carta.

Balzai dal letto eg aperte le persiane vidi  uno spettacolo terribile...fiamme che si alzavano verso il cielo in uno spettacolo infernale.

La prima impressione fu di angoscia perche  dalla posizione in cui ero sembrava che il Museo fosse in fiamme.

Corsi giu in strada  armato della mia macchina fotografica  malgrado i tentativi dei miei amici di fermarmi.

Volevo rendermi conto di cio che succedeva e soprattutto se era il museo in fiamme.e documentare con foto e video cio che stava accadendo.

L aria era irrespirabile un mix di gas lacrimogeni polvere da sparo e carta bruciata....sembrava che nevicasse non neve ma fiocchi di cenere di carta che volteggiavano bell aria,

Si sentiva sparare  con il sottofondo del crepitio delle fiamme sempre piu vive ed alte a causa anche del vento.........uno spettacolo diabolico.

Per giorni e giorni il Parlamento continuo a bruciare.

Per la strada  rottami di camion delka polizia ed automezzi civili.cCon la scusa di cio che stava accadendo si consumarono faide fra famiglie e regolamenti di conti....come avviene in questi casi in ogni paese in queste condizioni.

In quei giorni era impossibile quasi uscire perche le squadre anti sommossa tendevano a reagire a qualsiasi persona senza accertare se era un manifestante o un turista.

Lasituazione miglioro quando furono ritirate lae truppe di polizia e discesero in campo le forze armate con i loro carri armati.

Ne avevamo uno parcheggiato per meta nel portone carraio del nostro edificio.

Piano piano la vita ricomincio  sotto il controllo dell esercito i negozi riaprirono la gente poteva di nuovo fare la spesa.

Vi erano dei check points sia tenuti dai militari sia dai manifestanti......bisognava  mostrare il documento d identita ed a volte controllavano borse per accertarsi che uno non trasportasse armi.

Io essendo non egiziano correvo meno rischi  ed ero sempre fuori a fare foto e video ed a fare la spesa.

Ai controlli ogni volta visto il mio passaporto italiano inevitabilmente  mi dicevano.....sia i manifestanti che i soldati ....Benvenuto in Egitto   ci dispiace per quello che stai assistendo....ma era necessario.......Tu capisci l il significato della parola LIBERTA.

Vi erano solo alcune scaramucce piu verbali con lancio di sassi fra i sostenitori di Mubarak  ed i rivoluzionari......quando si facevano troppo accese e cruente bastava che  un ufficiale si mettesse  frai due schieramenti e subito gli animi si calmavano continuando a lanciarsi slogan stile calcistico.





Anche questi episodi finirono...gli stessi egiziani si facevabo fotografare sui carri armati e portavano acqua e cibo ai soldati di servizio sui tank..............tutto cio avvenne fino alle dimissioni del Presidente Mubarak sostituito da una giunta militare mista con i capi rivoluzionari in preparazione di libere elezioni.

 











IL VIDEO INTEGRALE










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