UN'ALTRA PUNTATA DELLA RUBRICA "MARIANGELA BARALDI ART" DELLA NOSTRA PITTRICE MARIANGELA BARALDI, DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
Permettetemi di iniziare con una breve digressione, poi naturalmente arriverò a parlare di “Lui” o di “Loro” come sempre ormai!!!!
Come vedete qui (nella foto) mi trovo in una delle piazze più belle di Padova. Vi anticipo che una delle prossime volte racconterò qualcosa di molto particolare che si può visitare in questo luogo… non è facilmente visibile ma di importante valore! Padova infatti, forse per la sua natura medievale, ha il fascino della magia e del mistero soprattutto quando la nebbia l’avvolge! Vi do anche un indizio per stuzzicare la curiosità.
È una citazione di un sonetto trecentesco meraviglioso “i bei lumi”.
I lumi sono gli occhi dell’amata come luce per il poeta. Ci sarebbe un excursus molto interessante nella letteratura in merito a questo tema: Da Platone fino al Novecento. Ma ora vorrei soffermarmi su dei versi famosissimi che mi toccano sempre il cuore quando li leggo:
“Stava attenta la lunga testa fiera…
mia madre l’abbracciò su la criniera
…tu fosti buona ma parlar non sai
Tu l’hai veduto… esso t’è qui tra le pupille fise”
“La cavalla storna 1867 - Giovanni Pascoli”
I versi raccontano un’immagine bellissima di quando la madre del poeta abbracciò la cavalla che ritornò sola. La donna in un momento di forte sentimento interrogò gli occhi dell’animale li guardò in profondità per cercare di cogliere le immagini impresse nelle sue pupille. Convinta che la cavalla che amava le avrebbe detto sicuramente ciò che era successo.
Molte volte rileggendo i versi mi sono immedesimata, poiché spesso gli animali che amiamo ci guardano negli occhi e ci vorrebbero comunicare qualcosa.
Molto spesso quando uno dei miei gatti mi guarda anche io guardo lui e in questo scambio di sguardi, se si sta attenti, si comprendono molte cose. È bello poter interpretare cosa possa pensare lui di te, come ti immagina e cosa vuole dirti. È successo che a volte ho letto negli occhi dei miei gatti lo smarrimento quando cercavano la loro mamma che purtroppo non c’era più; il dolore quando Cuci aveva preso un beccone da una vespa; la paura di essere lasciati soli quando ci vedono andare via. La mattina Bibo ci segue, io e mia figlia siamo sempre di corsa per andare a scuola e lui si siede poi sul marciapiede in strada e ci guarda allontanarci. Vorrebbe venire con noi ma sa che non può!!! Però non si rassegna perché da poco ha sperimentato una nuova strategia…sa che lo guardiamo perciò sta fermo su quell’angolino di marciapiedi ma ultimamente da pochi giorni lui fa il furbo quando ci giriamo cammina a passi felpati e ci segue e poi è così bravo che quando ci giriamo si nasconde o dietro una pianta o entra dentro in qualche giardino per poi continuare a seguirci. Chissà se una mattina ce lo ritroviamo davanti alla scuola…se avrà il coraggio e la bravura di arrivarci!!!!
Una sera invece eravamo stanchissime e stavamo tornando a casa. Mia figlia stava chiacchierando e al suono della sua voce comparve lui!! Camminava sopra le nostre teste!!! Noi eravamo sul marciapiedi e lui ci seguiva camminando in bilico su una alta recinzione di un cantiere fatta di pannelli di legno…immaginatevi la nostra sorpresa: Bibo faceva l’equilibrista lì in alto per seguirci. All’improvviso lo chiamammo: “Birba, Birba!” (quando fa il monello lo chiamiamo con il suo nome per intero) e lui si fermò ci guardò con timore perché sapeva di averla fatta grossa…Ma noi scoppiammo in una fragorosa risata poiché nel frattempo si erano fermate delle altre persone a guardarlo per capire come avrebbe fatto a scendere… ma lui senza problemi fece un bel salto e senza scomporsi più di tanto ci raggiunse e si prese i complimenti pure dai passanti!!!!
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